Marsala, Andreana Patti abbandona la candidatura a sindaco
Andreana Patti non fa un passo indietro, anche se non si candiderà a sindaco di Marsala il suo impegno politico per la città resta, come risorsa per chi vuole realmente un cambiamento.
Arriva come un fulmine a cielo sereno la lettera con cui annuncia di rinunciare alla candidatura a sindaco di Marsala di Andreana Patti, la marsalese che occupa il ruolo di assessore nella giunta Tranchida a Trapani. Nella lunga lettera esprime il proprio rammarico per non aver trovato un confronto politico leale, aperto e democratico nell’area politica di riferimento, il centro sinistra. Il riferimento è ovviamente alle dinamiche “poco democratiche” che hanno fatto scemare le primarie e portato alla ricandidatura di Alberto Di Girolamo, il sindaco uscente.
Con la sua rinuncia viene meno una tra le più quotate candidature a sindaco della Città, riducendo lo scontro fra i più papabili a due: Di Girolamo – Grillo, anche si vi sono potenzialmente altre 4 candidature a primo cittadino. L’uscita di scena della Patti viene intesa come una sorta di ricucitura delle crepe in seno al centro sinistra marsalese e, pertanto, un potenziamento della candidatura Di Girolamo.
Forse non è così!
Da quanto si legge nel documento la Patti ritiene di essere stata “costretta” a rinunciare, anche se il suo impegno per Marsala continua. Lei parla di “una presa di coscienza…” e aggiunge “di non voler subire le decisioni da parte di chi si erge o arrocca su posizioni definite autorevoli e giuste per definizione”. E poi conclude: “Io ci sarò per chi sfugge a dinamiche piramidali di partiti che si sono strutturati via via riducendo a lumicino la possibilità di partecipazione democratica dal basso, complici leggi elettorali ruffiane e indecenti rispetto all’intendimento repubblicano dei padri costituenti”.
Parole pesanti, inquietanti, che meriterebbero una adeguata valutazione in sede politica e non. Noi non aggiungiamo altro, lasciando agli elettori le dovute valutazioni. Per la nostra rubrica Riceviamo e Pubblichiamo ospitiamo la lettera di Andreana Patti.
“Circa un mese fa ho rappresentato pubblicamente la volontà di mettermi a servizio della mia città, Marsala! Ho motivato la mia scelta, tenendo conto del fatto che l’unica modalità che può porre le basi per una crescita civica è quella che impone unità di intenti e capacità di recuperare le cose buone fatte per programmare e lanciarsi verso un futuro che si presenta carico di incertezze economiche e sociali: unico vero argomento che dovrebbe stare al centro del dibattito e fuori dai personalismi.
In queste settimane sono stati tantissimi i confronti con la società civile e i giovani di questo territorio che hanno fatto nascere temi e proposte interessanti in materia di economia circolare, sostenibilità, Information and Communications Technology, agricoltura, mobilità sostenibile, cultura e città a misura di bambini e diversamente abili, infrastrutture, ecc.
Mi rammarica constatare che quanto generosamente è stato offerto, non solo e non tanto da parte mia, quanto piuttosto da una base civica e sociale che a me si è rivolta, sia stato considerato come una minaccia nei confronti di posizioni personali piuttosto che come risorse messe a disposizione con l’unico obiettivo di gettare le basi per un futuro condiviso nel segno dello sviluppo della città.
Posizioni che sono state rigide, ferme, non aperte neppure ad un incontro. Ho già espresso la mia inadeguatezza ai tatticismi e alle strategie da campagne elettorali che non mi è parso si siano accompagnati al confronto e dibattito per la costruzione prima di tutto di un programma politico di
sviluppo della città.
Cionondimeno ho ribadito alle numerose persone che ho incontrato che il mio impegno per Marsala continua. Metterò, come già fatto, a disposizione la mia professionalità. Nel mio ruolo e con le mie competenze lavorerò per la crescita di un territorio, ma lo farò con più consapevolezza, forte delle istanze che vengono da una parte ampia di giovani e meno giovani che non si sentono ascoltati, né rappresentati da chi riveste ruoli istituzionali e neppure da chi adesso si candida a farlo.
Per quanto mi riguarda e nonostante le continue sollecitazioni a porsi dentro la competizione elettorale, ritengo sia necessario testimoniare coerenza con quanto da me espresso in termini di unità e coralità di obiettivi e progetti, ringraziando tutti coloro che mi hanno incoraggiata. A questi ultimi rivolgo la mia più sincera gratitudine per l’opportunità che mi hanno regalato di conoscere realtà e persone belle della nostra comunità che hanno parlato anche con la passione delle emozioni che il cambiamento richiede.
A questi ultimi e ai giovani di questo territorio va il mio personale impegno a spendermi ancora di più per non perdere il confronto che è la base della vera democrazia e per realizzare progetti anche ambiziosi per la nostra realtà.
La mia non candidatura a sindaco non è un passo indietro rispetto all’impegno per Marsala, ma è la presa di coscienza che un lavoro in termini di dialogo e di progettualità richiede tempi e soprattutto richiede unità, confronto e democrazia. Io ci sarò per la Marsala che ha qualcosa da dire e che non vuole subire le decisioni da parte di chi si erge o arrocca su posizioni definite autorevoli e giuste per definizione.
La competizione dialettica non può essere solo una pratica pre elettorale. Io ci sarò per chi rivendica un pensiero divergente e crede che Marsala possa volare pur rimanendo ancorata alle sue radici. Io ci sarò per chi sfugge a dinamiche piramidali di partiti che si sono strutturati via via riducendo a lumicino la possibilità di partecipazione democratica dal basso, complici leggi elettorali ruffiane e indecenti rispetto all’intendimento repubblicano dei padri costituenti.
Io ci sarò, ma sarò una tra i tanti che sanno fare e per questo hanno il diritto di dire, di rivendicare uno spazio di pensiero e di azione in un tempo di frenetico immobilismo dove tutto sembra già fatto. Morti sia il capitalismo che il comunismo e tra le ceneri del populismo credo che si possa costruire un nuovo umanesimo: un tempo in cui dalla statica gestione delle cariche si passi alla creativa rappresentatività di chi resta oltre di chi resiste e propone una nuova Marsala, memore della meravigliosa Lilybeo e accogliente come Marsa Alì.
Andreana Patti”