Marsala, 45 persone rinviate a giudizio per la truffa aggravata all’Inps

Indennità di disoccupazione «non dovute» ottenute con raggiri. E’ questa l’accusa dalla quale dovranno difendersi, in Tribunale, a partire dal 18 settembre, 45 persone rinviate a giudizio, ieri, dal gup di Marsala Annalisa Amato per truffa aggravata ai danni dell’Inps (per un ammontare complessivo di circa 268 mila euro) e falso ideologico. Contestata anche la recidiva. Alla sbarra saranno alcuni imprenditori e loro dipendenti (almeno sulla carta), che in concorso avrebbero chiesto e ottenuto indennità di disoccupazione, per l’accusa non dovute, tra 600 e 12 mila euro ciascuno.

Gli imprenditori rinviati a giudizio sono il marsalese Giovanni Di Dia, di 49 anni, Salvatore Leggio, di 40, di Partinico, e Giuseppe Romualdo Bonafede, di 60, marsalese, ma residente a Trappeto (Pa). I tre devono difendersi anche dall’accusa di associazione per delinquere. Al centro della vicenda c’è l’impresa edile «AGEMA srl», di cui Di Dia, ritenuto «promotore, costitutore ed organizzatore», è stato amministratore unico dal 30 gennaio 2014 al 30 luglio 2015, mentre Leggio, ritenuto “partecipe”, ha ricoperto analoga carica dal 31 luglio 2015 in poi. Bonafede, invece, dell’Agema sarebbe stato responsabile pro-tempore.

Secondo l’accusa, i tre si sarebbero associati allo scopo di truffare l’Inps, stipulando con i «falsi operai» contratti per «false assunzioni», per poi interrompere i rapporti con «falsi licenziamenti», così come raccontato da Antonio Pizzo sulle pagine del Giornale di Sicilia.

fonte: www.gds.it

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