Marsala, 3 anni e 8 mesi al panettiere Bonafede
Tre anni e 8 mesi di carcere sono stati inflitti a Giuseppe Bonafede, il panettiere marsalese è stato condannato per estorsione continuata in danno di sette dipendenti.
ll giudice Iole Morrica ha condannato Giuseppe Bonafede a tre anni e 8 mesi di carcere, nonchè a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, il pagamento delle spese processuali e risarcimento danni alle parti civili. Il giudice ha demandato al collega del civile la quantificazione del risarcimento danni. Ma nel frattempo, Bonafede dovrà versare 10 mila euro ciascuno ai due ex dipendenti e 1000 a Codici, come parte civile. Ammontano, invece, ad oltre 330 mila euro le differenze retributive contestate dall’accusa nel processo. Il calcolo è stato effettuato da un commercialista consulente della Procura (Gaetano Marano).
L’ex presidente dell’associazione panificatori marsalesi ed attuale rappresentante di categoria in seno alla CnaI (ex presidente del Marsala Calcio) era stato indagato dalla Guardia di Finanza nel gennaio 2016.
A Bonafede è stato contestato di avere avuto dipendenti non in regola con il contratto di lavoro. Questi venivano retribuiti in “in nero” e sottopagati, condizioni che sarebbero state imposte con la minaccia, esplicita o larvata, di licenziamento. Da qui la contestazione del reato di estorsione continuata in danno di sette dipendenti.
La sentenza è stata accolta favorevolmente dagli inquirenti i quali auspicano che possa essere uno spiraglio per quanti, sotto vari datori di lavoro, ancora oggi subiscono tali trattamenti di lavoro illegali.