Marsala, 12 anni fa ci lasciava il giornalista Nino Culicchia
Ricorre oggi il 12esimo anniversario della scomparsa di Nino Culicchia, già Capo Ufficio Stampa del Comune e fondatore della rivista “Comune Notizie”. Malgrado sia trascorso tanto tempo dal 21 settembre del 2004, il ricordo e la figura di Nino Culicchia continuano ad essere presenti e nei suoi colleghi di lavoro e in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Nino Culicchia morì a Bucarest durante una missione umanitaria.
A dieci anni da quel luttuoso evento, l’Amministrazione comunale rappresentata dal Commissario straordinario Giovanni Bologna ha deliberato l’intitolazione della “Sala Stampa” a Culicchia. In pratica, è stata accolta e condivisa la proposta dei giornalisti dell’Ufficio Stampa, affinché si concretizzasse – con un significativo atto – l’ulteriore riconoscimento della prestigiosa attività giornalistica e promozionale svolta dal funzionario comunale a beneficio della Città di Marsala. In passato, a lui è stato dedicato il Concorso scolastico (la Commissione era presieduta da Puccio Corona, conduttore RAI scomparso lo scorso anno) – e l’assegnazione del “Premio Nino Culicchia” ai giornalisti Riccardo Iacona (RAITRE), Tiziana Ferrario (RAITG1) e Giovanni Pepi (condirettore Giornale di Sicilia). Il Concorso si svolse per ben 4 edizioni alla memoria di Nino Culicchia e della sua meritoria e produttiva attività di comunicazione istituzionale.
E’ stato tra i “pionieri” degli Uffici stampa comunali in Sicilia. Ha fondato e diretto il periodico Comune Notizie, collaborando altresì a prestigiose testate regionali e nazionali. Convinto sostenitore del forte legame che la Città ha con il suo omonimo vino, a lui si deve l’avvio della comunicazione istituzionale di “Marsala Città del Vino”, attraverso l’organizzazione di eventi e la produzione di video promozionali. Questo, e tanto altro ancora fa parte della storia professionale e personale del giornalista marsalese Nino Culicchia, già capo ufficio Stampa del Comune di Marsala, prematuramente scomparso nel 2004 in Romania nel corso di una missione umanitaria.