Marina di Marsala, in estate la posa della prima pietra del nuovo porto

“Ci siamo… il «Marina di Marsala», è prossimo alla posa della prima pietra. Chiaramente stiamo attendendo gli ultimi passaggi burocratici, manca solo l’atto formale di concessione dell’Area Demaniale. Una mera formalità vista la mole di documenti presentati ed esitati positivamente dalle diverse istituzioni pubbliche, territorialmente competenti” Esordisce così – alla domanda de cronista –    Massimo Ombra, amministratore della M.Y.R. Marsala Yachting Resort S.r.l., la società che ha ideato, progettato e sta per trasformare l’assetto del vecchio porto di Marsala in un moderno e sicuro scalo turistico, di alto livello qualitativo, perfettamente integrato con il centro storico cittadino, in grado di amalgamare le attività diportistiche con le sue tradizionali vocazioni, la pesca ed il commercio.

“Il Marina – prosegue con un pizzico d’orgoglio Ombra – prevede un’accoglienza nautica di oltre 1.000 posti barca per yacht fino a 75 metri e un’ampia offerta di servizi turistici: club-house, piscina, solarium, ristorazione, negozi, agenzie, cantieri nautici, cala di alaggio con travel-lift, officine nautiche (veleria, ebanisteria, meccanica ed elettronica), servizi igienici e parcheggi e tanto altro per il rilancio turistico del bacino e dell’intera città. Vi saranno comunque le aree, nuove e meglio attrezzate per l’esercizio delle attività pescherecce e mercantili”.

Il Marina di Marsala nascerà su una superficie complessiva pari a 316.863 mq, di cui 220.503 di specchi acquei e 96.360 mq di aree a terra. Il progetto consiste nella realizzazione di una struttura di alto standard qualitativo dedicata alla nautica da diporto, con una grande capacità ricettiva che ne faranno uno dei principali scali del Mediterraneo. Si tratta di un’opera colossale che vedrà radicalmente trasformata l’area che si estende dall’incrocio della via Lipari (nei pressi delle Cantine Florio) fino alla via Scipione l’Africano (dinnanzi il nuovo Monumento dai Mille). “Prima dell’estate, salvo intoppi burocratici, sarà posata la prima pietra e nei primi mesi del nuovo anno, o giù di lì, pensiamo di ultimare l’area che ospiterà le imbarcazioni dedite alla pesca che sarà realizzata dove oggi vi è allocato il porticciolo turistico (con annessi i magazzini ed il mercato del pesce fresco). Contestualmente – aggiunge Ombra – sarà realizzata la diga antimurale che ospiterà il traffico merci. Non appena ultimate queste due operazioni si interverrà nella parte restante del bacino portuale per renderlo idoneo al turismo nautico internazionale per imbarcazioni d’altura, fino a 100 metri di lunghezza, nonchè la realizzazione di tutti quei servizi per la nautica da diporto ed i turisti”

Procede tutto come da manuale?
“Ebbene si, lungaggini burocratiche a parte. C’è, comunque, una nota positiva: la M.Y.R. è riuscita a coinvolgere la Regione Siciliana per il completamento dell’intero bacino portuale. In pratica si potranno realizzare al 100% le infrastrutture previste, ovvero le importantissime opere che serviranno il porto la città. Così come previste dal nuovo piano regolatore del porto di Marsala, saranno realizzati, per 27 milioni di euro: il completamento della banchina di riva, il raddoppio della carreggiata del lungomare, il dragaggio nella zona antistante, l’ultimazione dell’area mercantile con un ulteriore prolungamento di 120 metri della banchina per in transito merci, e il riferimento della mantellata della banchina di Levante (il molo foraneo che riparerà il porto dallo scirocco e dall’afflusso dei detriti)”

L’opera è stata interamente finanziata?
“Stiamo lavorando pesantemente su questo. Ricordiamoci che stiamo operando su un progetto di 75 milioni di euro di cui la Regione Siciliana interviene in solido solo per 27 milioni di euro. La restante parte, 48 milioni di euro, grava sulla M.Y.R.. A dicembre abbiamo ricevuto da Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A) un finanziamento per 25 milioni di euro, parte a fondo perduto e parte a tasso agevolato. Quindi il 50% dell’iniziativa è coperta dai nostri fondi, sulle altre parti ci stiamo continuando a lavorare”.

Vi sono finanziatori stranieri?
“E chiaro che un’iniziativa di questo tipo attira parecchio e non soltanto la finanza locale, anche per il ruolo che logisticamente Marsala ricopre all’interno del bacino del Mediterraneo. Noi stiamo riportando la città al centro del Mediterraneo, quindi gli interessi possono essere non solo italiani ma anche stranieri”.

Qual è la ricaduta economica per Marsala?

“Immensa. Oltre ai 75 milioni di euro spesi nel bacino, Marsala avrà un porto che sarà veramente l’orgoglio per la Sicilia. La nuova, moderna e funzionale, struttura consentirà il naturale rilancio di tutte le attività che sono di compendio alla struttura portuale. Quindi non solo quelle turistiche ma anche quelle commerciali nell’area mercantile, quelle del trasporto delle persone nella zona degli aliscafi, quelle della pesca nell’apposito spazio previsto. Ognuno potrà operare con dignità, per le proprie competenze professionali in una struttura moderna ed efficiente”.

Sotto l’aspetto occupazionale?
“Pensiamo che una struttura come il Marina di Marsala possa garantire circa 3000 posti di lavoro, di cui 200 sono quelli previsti solo per il buon funzionamento del porto. Occorre evidenziare che l’area portuale deve integrarsi con la città ed insieme ad essa creare opportunità sinergiche per la crescita economica del territorio. Non dimentichiamoci della posizione strategica della Città, al centro del Mediterraneo e dell’ubicazione privilegiata nell’ambito delle   principali rotte turistiche del   Mediterraneo. Giocano a favore, inoltre, diversi fattori logistici: la vicinanza delle isole Egadi e di Pantelleria,   il facile collegamento   con gli aeroporti internazionali di Trapani e di Palermo e con le principali località turistiche del territorio (Erice, Selinunte, Segesta, Palermo, etc.). La struttura, autosufficiente per il ruolo che riveste, è destinata ad un florido futuro. E’ auspicabile che ciò possa essere condiviso con il resto della Città, creando le necessarie infrastrutture per congiungere chi arriverà dal mare con la restante parte del territorio”.

A quali sinergie fa riferimento?
“All’attuazione di tutta una serie di iniziative istituzionali e allo snellimento di procedure burocratiche, da parte del comune di Marsala, per la rivalutazione del waterfront. L’investimento della M.Y.R. è rivolto all’area portuale che, oltre ad essere recuperata e resa fruibile diventerà un ‘gioiello’ a disposizione della nautica da diporto. E in tempi relativamente brevi: nel giro di un paio di anni al massimo, salvo intoppi o rallentamenti non dovuti alla nostra volontà. Il Comune di Marsala, con la stessa celerità dovrebbe prendersi cura della zona frontale all’area portuale, occupata oggi per lo più da edifici della vecchia area artigianale-industriale in disuso alternata a micro iniziative di carattere commerciale. E’ opportuno che l’Amministrazione comunale faccia la propria parte intervenendo concretamente sulla programmazione dello sviluppo urbanistico della città tenendo conto del volano economico che sta nascendo attraverso la rivalutazione del porto. La M.Y.R. sta creando una grande opportunità di sviluppo che deve essere necessariamente connessa con il centro storico e con le risorse della Città“.

Cosa rappresenta il waterfront per Marsala?
“Nel contesto del Marina di Marsala tutta l’area prospiciente il porto andrebbe rivalutata in chiave turistica e commerciale in grado di accogliere infrastrutture pubbliche ed insediamenti privati al servizio delle esigenze del turismo nautico che si svilupperà nei prossimi anni. Contestualmente alla ‘rinascita’ del porto cittadino, la città dovrebbe programmare, in tempi brevi, la congiunzione della nuova struttura con il resto della città, dando la possibilità anche agli imprenditori, ai privati, di avviare attività a sostegno dei nuovi flussi turistici. Per quanto ci riguarda noi stiamo lavorando anche ad altri progetti sul waterfront legati anche alla viabilità, come per esempio la realizzazione di un parcheggio piuttosto che un’attività ricettività. Per Marsala si aprono nuovi scenari economici, aperti a tutti, ma non si potrà realizzare nulla di concreto fino a quando non vi è uno strumento urbanistico che lo prevede”.

Il Marina di Marsala, così come esposto dall’amministratore della M.Y.R. Massimo Ombra, oltre a trasformare e a rendere fruibile una delle aree più degradate del demanio cittadino, contribuirà in maniera forte e determinante al rilancio economico della città inserendo l’approdo tra le rotte principali del turismo nautico internazionale. Le autorizzazioni, i fondi (75 milioni di euro) e la volontà di realizzare l’opera non sembrano mancare. Sarebbe necessario un ultimo “sfozo”: l’avvio di una azione sinergica tra la M.Y.R., che si sta occupando della nascente struttura portuale, e l’Amministrazione della Città, finalizzata alla crescita economica del territorio, favorendo gli imprenditori e quanti vorranno investire sul futuro turistico prospettato. In tal senso, volontà politica permettente, si potrebbero accorciare i tempi stralciando al vecchio Piano Regolatore un piano particolareggiato per l’area costiera frontaliera al porto, in attesa del nuovo PRG che si attende da 30 e passa anni. Per il momento non resta che aspettare. Nel frattempo sarebbe    auspicabile che la Giunta Municipale e il Consiglio Comunale, possano avere la lungimiranza di comprendere il momento storico che sta vivendo la Città, messa in ginocchio da una crisi che non ha precedenti, e dare la giusta spinta propulsiva per farla rinascere anche, e soprattutto, attraverso il rilancio dell’area portuale operato dalla M.Y.R..

Alberto Di Paola

CATEGORIE
TAG
Condividi

Commenti

Wordpress (0)