Marettimo, un’escursione è finita in tragedia: muore un turista

E’ finita in tragedia quella doveva essere una tranquilla escursione, forse allo scopo di mostrare ad un’amica una delle zone più impervie dell’Isola di Marettimo. Sfortunati protagonisti della della vicenda sono una coppia cinquantenne (lei 52 anni, lui 57 anni) originaria della provincia trentina, che da un anno avevano coronato il loro sogno di acquistare una casa sulla più lontana delle isole Egadi.

Purtroppo questo pomeriggio l’uomo è morto senza poter ricevere i dovuti soccorsi. La morte, pare a causa di un infarto,  è sopraggiunta in un’area molto impevia, non coperta dalla rete della telefonia, e distante oltre 3 ore dal centro abitato. Dopo ore e diversi tentativi di raggiungere la coppia, quando i soccorritori erano pronti a calarsi con il vericello, giungeva la notizia che era ormai troppo tardi e l’equipaggio dell’elicottero dell’82° Centro SAR annullava la missione. Il cadavere dello sfortunato è stato recuperato solo in tarda serata grazie ad una missione di soccorso a piedi composta da militari ed isolani che hanno trasportato la salma sulle loro spalle fino all’obitorio. La solidarietà nelle comunità montane ed isolane è innata e, in queste ore di sconforto, gli abitanti dell’Isola si sono stretti attorno alla moglie che ha vissuto il trauma di vedere morire il proprio marito senza avere i mezzi necessari per salvarlo.

Erano usciti di casa spensierati, felici di confrontarsi con la montagna e di farla conoscere alla loro amica. L’intenzione era quella di raggiungere Cala Bianca, ma non vi sono mai arrivati. Dopo alcune ore di marcia l’uomo viene colto da un improvviso malore, forse un infarto. Cercano invano di attivare la macchina dei soccorsi, ma non c’è campo per i telefonini. Occorre fare presto e le due donne si dividono i compiti: la moglie, tra l’altro è un medico, resta accanto al marito e cerca di tenerlo in vita praticandogli le tecniche di rianimazione che ben conosce, mentre l’amica si avventura a percorrere a ritroso il percorso… ma solo dopo due ore  trova un’area dove le è stato possibile chiamare i soccorsi al telefono. Diramato l’allarme i carabinieri ed i militari della Guardia Costiera di Marettimo si avviavano alla ricerca dei tre dispersi, mentre si attivava l’elisoccorso del servizio nazionale 118 nella speranza di poter abbreviare i tempi. Purtroppo dall’elicottero non si riesce ad individuare una zona idonea all’atterraggio.

Dall’Aeroporto militare di  Trapani si alza in volo l’elicottero HH-139 dell’82° Centro SAR dell’Aeronautica, con a bordo medico e soccorritori abilitati ad operare nelle aree più disagiate. La località in cui si trova il trio di escursionisti, la zona di Pizzo  Falcone – Purtedda Marunnuzza è molto impervia, attraversata da una mulattiera e con molti tratti percorribili solo a piedi. Ciò non preoccupa i militari, ma quando stanno per calarsi con il vericello arriva la notizia che l’uomo era spirato e, non correndo alcun pericolo la moglie  che era stata raggiunta da soccorritori via terra, la missione è stata annullata. Una unità di pubblico soccorso deve essere sempre pronta ad operare per salvare vite in pericolo. E, nel caso specifico di vite da salvare non ce ne erano più. La morte era arrivata prima.

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