L’Ustica Lines “ferma” gli aliscafi, isolate le Egadi. I medici si rivolgono al Prefetto

L'Ustica Lines, avendo fermato i propri mezzi, sta mettendo a rischio la corretta turnazione del personale impegnato nel servizio di emergenza territoriale.

Iporto-marsala-bigllietteria-1l fermo degli aliscafi dell’armatore Morace sta provocando non pochi problemi alle tre isolette al largo della costa Trapanese. Viene meno la continuità territoriale degli isolani, un diritto garantito dalla Costituzione, e allo stesso tempo i numerosi pendolari non possono raggiungere le isole per garantire i loro servigi. Fra questi, a terra rimangono anche gli operatori sanitari che, trovandosi in difficoltà hanno scritto al Prefetto. La sospensione a tempo indeterminato delle diverse che collegavano Favignana, Levanzo e Marettimo con i porti di Marsala e di Trapani, sta producendo negative conseguenze su un versante di primaria importanza, ossia quello sanitario.

A tal riguardo il presidente provinciale dello Snami, il sindacato autonomo dei medici italiani, dottor Vito D’Angelo, ha scritto una nota al Prefetto di Trapani, ai Direttori Generale e Sanitario dell’ASP 9 Trapani, nonché all’Assessore alla Salute, Lucia Borsellino, per rappresentare il disagio collettivo della categoria degli addetti ai lavori a  raggiungere e lasciare l’isola di Favignana e ad assicurare una“Al momento il personale di emergenza costituito da medici, infermieri e autisti – dice D’Angelo –  trova enormi difficoltà a raggiungere il Presidio Territoriale di Favignana, per le poche corse assicurate dalla compagnia Siremar, per le difficoltà a fare biglietti in tempo veloce per le lunghe file di attesa, e per il fatto che operatori provenienti dalla periferia della provincia (Alcamo, Marsala, Castelvetrano e Mazara del Vallo) hanno  difficoltà a trovare un parcheggio nelle vicinanze del porto vista la concentrazione di tutti i passeggeri verso Trapani e in una sola biglietteria.

A causa della sospensione dei collegamenti di Ustica Lines e della mancata attivazione dell’idroambulanza Santa Lucia – aggiunge – siamo letteralmente ed effettivamente isolati, e  questo disagio potrebbe costringerci all’interruzione di pubblico servizio non dipendente dalla nostra volontà”. Secondo D’Angelo solo l’elisoccorso può essere d’aiuto, ma con una spesa non indifferente per le casse pubbliche e comportando comunque la sottrazione di un mezzo indispensabile per i codici specifici e di alta gravità. I medici, dunque, declinano ogni responsabilità per quanto potrà verificarsi per cause di forza maggiore  e al tempo stesso chiedono  adeguato  sostegno e tutele idonee allo svolgimento di un ruolo tanto importante quanto critico, in momenti come quello attuale.

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