Loggia Scontrino di Trapani, tra i frequentatori c’era Mattarella. La precisazione del Quirinale.
Loggia Scontrino di Trapani, tra i frequentatori c’era Sergio Mattarella, oggi Capo dello Stato. Spunta infatti il nome di Mattarella tra quelli dei frequentatori delle iniziative pubbliche del circolo “Scontrino”, il centro culturale che negli anni ’80 rappresentava un vero e proprio tempio massonico. E che ora la Corte d’Assise di Trapani definisce un paravento di Logge infestate da elementi mafiosi. E lo fa nell’ambito della sentenza Rostagno in cui, dopo 26 anni di indagine, i giudici ammettono che ad uccidere il giornalista Mauro Rostagno, il 26 settembre del 1988, fu Cosa Nostra, per tappargli la bocca.
A riportare la notizia è Il Fatto Quotidiano:
C’erano Calogero Mannino e Carlo Vizzini, ma anche il capo dello Stato Sergio Mattarella (all’epoca deputato Dc) tra i frequentatori delle iniziative pubbliche del circolo “Scontrino”, il centro di cultura ospitato in un palazzo barocco, che negli anni ‘80 nascondeva un vero e proprio tempio massonico e che ora la Corte d’Assise di Trapani, nelle motivazioni della sentenza Rostagno, definisce un paravento di logge infestate da elementi mafiosi del calibro di Gioacchino Calabrò, l’artificiere della strage di Pizzolungo.
Quando, l’11 Aprile del 1986, la polizia perquisì il circolo, nel centro storico trapanese, scoprì l’esistenza di 6 diverse logge. E agende e rubriche piene zeppe di numeri di telefono di politici locali e nazionali. E ora sono elencati nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte d’Assise il 16 maggio 2014 ha condannato il boss Vincenzo Virga e il killer Vito Mazzara, in quanto rispettivamente mandante ed esecutore dell’omicidio del giornalista.
In quell’elenco compaiono i nomi di Calogero Mannino e Carlo Vizzini, ma anche l’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’epoca deputato della Dc. Poco prima di essere ucciso Rostagno indagava proprio sulle logge. Il suo assassino, per mano mafiosa, è maturato nell’ambito di”trame collusive delle cosche con altri ambienti di potere” trapanese. Continua l’articolo di Sandra Rizza:
QUANDO, l’11 aprile 1986, la polizia perquisì il circolo di via Carreca, nel centro storico trapanese, saltarono fuori sei logge: Iside, Iside 2, Osiride, Ciullo d’Alcamo, Hiram e Cafiero, ma anche una copiosa documentazione di agende e rubriche fitte di numeri di telefono di esponenti politici locali e nazionali. I loro nomi, ora scolpiti nero su bianco nel verdetto su Rostagno, li aveva già elencati in aula il generale Nazareno Montanti, ex dirigente dei carabinieri di Trapani: “Sergio Mattarella e Francesco Canino, entrambi Dc, Carlo Vizzini del Psdi, e l’ex sindaco di Trapani Erasmo Garuccio”. Informazione confermata da Paolo Scontrino, una delle fonti più introdotte nel circolo, che nel suo verbale reso alla Criminalpol il 28 ottobre nel 1986, raccontò come il centro Scontrino organizzasse “conferenze alle quali mi risulta abbiano partecipato l’on. Sergio Mattarella, l’on. Vincenzino Culicchia (oggi Pdr), l’on. Francesco Canino (morto nel 2014)”ma anche “il rabbino Toaf” e ancora “lama tibetani, tale padre Antonj di religione Indù, Dacia Maraini… e altri’’.
Nella perquisizione si trovò anche una lettera di Mannino, datata 24 ottobre 1984, e indirizzata al Gran Maestro Giovanni Grimaudo, nella quale il politico informava che era stato concesso al centro Scontrino “un contributo in denaro”. Poco prima di essere ucciso, Rostagno indagava proprio sul mondo delle logge. L’avvocato Antonio Marino, ex segretario del Pci a Trapani, ha rivelato che sulla scoperta della loggia segreta Iside 2, alla quale erano iscritti “soggetti importanti”(oltre a Calabrò, il mafioso Natale L’Ala e il principe Gianfranco Alliata di Montereale, coinvolto e poi prosciolto dall’indagine sul golpe Borghese), si era confrontato con Mauro più di una volta.
L’avvocato racconta che il primo editoriale sul caso Scontrino firmato da Rostagno, il 22 febbraio del 1988, fu connotato da una “plateale banalizzazione della vicenda”: fino ad insinuare che fosse tutta “una montatura di Sergio Mattarella per colpire l’avversario Canino”. In realtà, ha raccontato Marino: “Mauro mi disse: faccio finta di non aver capito, perché è una cosa grossa e voglio indagare ancora”. Il legale racconta anche che Rostagno volle incontrare il giudice istruttore Nunzio Trovato, per riferirgli che si era recato al circolo Scontrino, scoprendo che Licio Gelli per due volte era stato a Trapani, proprio nel periodo della costituzione di Iside 2, anche se Grimaudo ha sempre smentito.
PROFESSORE di filosofia, l’organizzatore delle iniziative culturali del circolo Scontrino era proprio il Gran Maestro, che esibiva le sue conoscenze con i politici, mentre teneva riservate le amicizie con l’avvocato catanese Michele Papa, che vantava precedenti per banda armata, e con Pino Mandalari, il commercialista di Totò Riina. Parlando delle relazioni altolocate di Grimaudo, però, la “gola profonda” Paolo Scontrino ha spiegato che era così notorio il suo ruolo di Venerabile, da presumere “che i personaggi invitati alle conferenze sapessero di avvicinarsi ad ambienti massonici”. È stato il maresciallo dei carabinieri Beniamino Cannas, uno dei testi per i quali la Corte d’Assise ha chiesto la trasmissione degli atti in Procura, ad interrogare Paolo Scontrino: non provò neppure, rilevano i giudici, ad “approfondire il coinvolgimento del circolo in traffici d’armi o tresche con i servizi”. Né si scomodò a passare il verbale ai pm del delitto Rostagno: “sebbene contenesse spunti investigativi quanto meno rilevanti
LA PRECISAZIONE DEL QUIRINALE. In riferimento all’articolo pubblicato il 29 luglio a pagina 1 e 2 da il Fatto Quotidiano con il titolo “Mattarella ospite del circolo della loggia massonica deviata” a firma di Sandra Rizza, l’Ufficio Stampa del Quirinale precisa quanto segue:
Sergio Mattarella non ha mai tenuto alcuna conferenza al circolo “Scontrino”, di cui non è stato affatto “frequentatore” delle iniziative. La sola volta in cui è venuto a conoscenza dell’esistenza di questo circolo è stata, nei primi anni Ottanta, in occasione della conferenza, sulla giustizia tributaria, di un suo collega professore della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo che lo ha invitato ad assistervi. Sergio Mattarella si è recato ad ascoltarlo, apprendendo in quella sede che la conferenza era promossa da un circolo denominato “Scontrino”, a lui del tutto sconosciuto e con il quale non ha mai avuto, né prima né dopo, alcuna relazione o contatto di qualsivoglia genere.
FONTE:
http://ilmattinodisicilia.it/
I Mattarella a Castellammare del Golfo erano ritenuti come appartenenti alla potente famiglia mafiosa italo-americana dei Buccellato i quali riversarano i loro voti per l’elezione a presidente della Regione sul giovane Mattarella, il quale non tardò, appena eletto. a prenderne le distanze, ma quelli l’uccisero.
La notizia non mi sorprende. Dalla fine del fascismo fino ai nostri giorni la mafia ha ripreso la sua “autorità” sapendosi mimetizzare attraverso logge massoniche fraudolente e quindi illegali.
Danilo Dolci (un sociologo indipendente) pubblicò molti anni fa un libro dal titolo CHI GIOCA SOLO, pubblicato dalla prestigiosa Einaudi, in cui rivolgeva,supportate da testimonianze,precise accuse all’on.Bernardo Mattarella,allora deputato della Democrazia Cristiana e sottosegretario di stato, il quale lo querelò insieme a un altro deputato di cui non ricordo il nome. Il Dolci finì con l’essere condannato avendo i testimoni ritrattato.
La notizia non mi sorprende Negli anni CINQUANTA a Castellammare e in tutta la Sicilia Occidentale regnava la mafia e Piersanti Mattarella, appena eletto presidente della Regione cercò di allotanarsene e per ciò fu ucciso.