Locali comunali affidati fuori regolamento. La polemica sfocia in Consiglio Comunale
Si ha l'impressione che per la prima volta, negli ultimi 20 anni, si vuole andare fino in fondo. Viva la chiarezza.
Locali comunali affidati fuori regolamento. La polemica sfocia in Consiglio Comunale. Era stato il Consigliere Comunale Rosanna Genna a chiedere il prelievo dell’Atto Deliberativo riguardante l’anomala gestione, in Città, dei beni immobili di proprietà dell’Ente Comune che sarebbero stati affidati ad Associazioni senza tener conto del regolamento comunale. In Aula sono volate parole grosse da cui si è compreso che negli ultimi 20 anni, le Amministrazioni Comunali che si sono succedute hanno affidato in gestione gratuita locali ad Enti ed associazioni, non sempre caritatevoli, per presunto “favoritismo” o “clientelismo politico”. E, cosa assai peggiore è che in diversi casi, i locali sarebbero stati concessi con relative utenze, luce, acqua, ecc. free, gratis per loro ma ovviamente a carico del comune. Un vero paradosso, visto che le utenze in quota parte alla fine le ha pagate il cittadino, attraverso le tasse comunali. Heremes TV ha intervistato, al riguardo il Presidente del Consiglio Comunale Enzo Sturiano.
Da segnalare, che i lavori consiliari sono stati sospesi dopo il venir meno del numero legale nel corso della seduta di giovedì sera, sulla proposta di accantonamento dell’ordine del giorno a firma Sturiano (e altri) contenente l’invito all’amministrazione comunale alla revoca, in autotutela, dell’avviso pubblico per l’assegnazione dei beni immobili comunali alle associazioni o enti vari non aventi fini di lucro. Non passata a maggioranza la proposta di sospendere la trattazione dell’ordine del giorno (4 voti favorevoli, 11 astensioni e 2 voti contrari), dopo una breve discussione, l’ordine del giorno non è stato approvato avendo riportato, nel corso della votazione, 6 voti favorevoli, a fronte di 11 astensioni; il presidente Enzo Sturiano ha informato il commissario straordinario che lunedì presenterà un atto di indirizzo con cui chiederà ai dirigenti e allo stesso dottor Bologna tutti i chiarimenti del caso per stabilire effettivamente se sono stati commessi abusi o irregolarità nell’assegnazione di locali da quando il consiglio ha approvato l’apposito regolamento.
Da parte sua, il dottor Bologna ha assicurato che attenzionerà l’intera questione partendo intanto dal presupposto, al di là di quanto si sia verificato, che un Comune non può pagare affitti passivi (e il Comune di Marsala, come affermato dal dirigente Settore Finanze Nicola Fiocca ne paga oggi per circa 280 mila euro, specie per le esigenze del Tribunale) se ha nella disponibilità immobili di proprietà o confiscati alla mafia con stessa destinazione d’uso. La vicenda dell’affidamento di immobili ad Enti e Associazioni non è chiusa, anzi si ha l’impressione che per la prima volta, negli ultimi 20 anni, si vuole andare fino in fondo.