Litiga con il compagno di lavoro e gli spara in faccia
Zummo litiga per motivi di lavoro ed il giorno successivo lo aspetta in aperta campagna e gli spara
Litiga per futili motivi con un tunisino che lavorava con lui e il giorno successivo gli esplode un colpo di fucile al volto. Si tratta di Antonio Zummo, 30 anni, celibe, bracciante agricolo. L’uomo, a causa di un diverbio scaturito per futili motivi con un suo collega di lavoro di nazionalità tunisina, gli aveva fatto perdere il lavoro. Preso dall’ira lo Zummo ha maturato l’idea di vendicarsi. I Carabinieri della Stazione di Castellammare del Golfo, l’hanno rintracciato e sottoposto a fermo d’indiziato di delitto con l’accusa di tentato omicidio, lesioni personali gravissime e porto abusivo di arma da fuoco un cittadino castellammarese.
Cosicché, il giorno successivo, alle prime luci dell’alba si recava presso il podere in cui aveva lavorato con l’extracomunitario e, cogliendolo di sorpresa, gli esplodeva un colpo di fucile calibro 12 al volto. Il malcapitato miracolosamente sopravvissuto riusciva a chiedere aiuto. Soccorso da personale del 118 l’uomo veniva trasportato dapprima presso l’Ospedale di Alcamo e successivamente trasferito presso l’Ospedale Villa Sofia di Palermo. Le sue condizioni sono gravi, seppure sarebbe fuori pericolo di vita rischia di perdere la vista.
I carabinieri della Compagnia di Alcamo grazie all’acquisizione dei filmati dell’impianto di videosorveglianza di cui era dotata la proprietà sui cui insisteva il terreno e alle informazioni assunte dallo stesso proprietario/datore di lavoro mediante ricostruivano l’accaduto. Ritenuto responsabile dell’agguato lo Zummo, i militari dell’Arma hanno avviato le ricerche dell’uomo che inizialmente faceva perdere le proprie tracce rendendosi irreperibile presso tutti i domicili a lui riconducibili. , alchè veniva posizionata un autovettura civetta sotto l’abitazione da lui utilizzata insieme alla convivente per attendere un suo eventuale rientro. L’uomo, quindi, fermato perché indiziato dell’azione delittuosa i carabinieri con l’ausilio di un’unità del Nucleo Cinofili di Palermo specializzata nella ricerca di armi ed esplosivi, rinvenivano in aperta campagna un fucile calibro 12 marca Bernardelli con matricola abrasa veniva trovata ben occultata in una campagna non molto distante, unitamente ad altre 4 cartucce per fucile dello stesso calibro, oltre a 486 ogive per proiettili cal. 9X21, 256 bossoli per proiettili cal. 9×21 e 800 fondelli per innesco da pistola, verosimilmente utilizzati per fabbricare artigianalmente le munizioni.
Il Sostituto Procuratore di turno presso la Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Trapani, Dott. Andrea Norzi, condividendo le risultanze investigative, disponeva la traduzione dell’arrestato presso la Casa Circondariale di Trapani S. Giuliano, formulando la richiesta di convalida del fermo al G.I.P. la cui udienza si celebrerà nei prossimi giorni.