L’eurodeputato Michela Giuffrida: “Si garantisca indennizzo a vittime di gravi reati”
Giuffrida: "Con l'entra in vigore della Direttiva lo Stato ha l'obbligo di provvedere alla riparazione che è contemplata dalla decisione quadro relativa alla posizione della vittima nel procedimento penale"
L’eurodeputato Michela Giuffrida, dopo il deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia dell’ Unione europea, chiede l’indennizzo per le vittime di gravi reati. L’interessamento dell’eurodeputato di articolo 4 eletto al Parlamento Europeo nella lista del PD, nasce spontaneo a seguito del deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia per l’inadeguata attuazione della direttiva 2004/80 CE. L’on Giuffrida sollecita, per tanto, il Governo e il Parlamento ad intraprendere tutte le azioni necessarie perché vengano garantiti indennizzi giusti ed appropriati alle vittime di reati violenti intenzionali.
“Per me – scrive l’eurodeputato Michela Giuffrida – che sono nata e vivo in una terra martoriata dalle mafie, il risarcimento alle vittime rappresenta non solo un ristoro economico, che comunque non potrà mai cancellare il traumi e ferite indelebili, ma anche un forte segnale di vicinanza dello Stato, verso i suoi cittadini”.
La direttiva 2004/80 CE prevede che le vittime di reato abbiano il diritto di ottenere un indennizzo equo e adeguato per le lesioni subite, indipendentemente dal luogo dell’Unione europea (UE) in cui il reato è stato commesso. Questa direttiva contribuisce a tale scopo richiedendo agli Stati membri di prevedere nella rispettiva legislazione nazionale un sistema di indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti, con modalità semplificate nell’accesso all’indennizzo per le vittime di reato (possibilità di fare domanda di indennizzo nello Stato membro di residenza, designazione di punti di contatto centrali negli Stati membri, ecc.).
“Oggi è difficile ottenere riparazione o perché l’autore del reato non dispone delle risorse finanziarie necessarie, o perché non è stato possibile identificare o citare in giudizio l’autore del reato -sostiene l’on- Michela Giuffrida- ma non per questo si possono privare i familiari di un adeguato risarcimento. Con l’entra in vigore della Direttiva lo Stato ha l’obbligo di provvedere alla riparazione che è contemplata dalla decisione quadro relativa alla posizione della vittima nel procedimento penale.
Dopo l’entrata in vigore della direttiva, l’indennizzo dovrà essere applicato indipendentemente dallo Stato di residenza della vittima e dallo Stato membro in cui è stato commesso il reato. Il calcolo dell’importo versato alla vittima è lasciato alla discrezionalità dello Stato membro in cui è stato commesso il reato, purché l’indennizzo sia “equo e adeguato”.