Le tensioni in Libia “minacciano” la pesca, si teme l’incolumità dei marittimi

incontro.pesca.giuffrida.distrettuVi è molta paura e corre il serio rischio che i pescherecci di Mazara del Vallo paghino un prezzo ancora più alto, con il pericolo per la vita degli stessi marittimi imbarcati, a causa dell’escalation delle tensioni in Libia. Pertanto il neocostituito Coordinamento Territoriale-Filiera Ittica Mazara ha incontrato presso la sede del Distretto della Pesca, il Deputato al Parlamento Europeo, Michela Giuffrida, avanzando delle proposte e chiedendo il pattugliamento delle zone di pesca con navi militari italiane al fine di garantire la sorveglianza dello spazio marittimo internazionale dove i pescatori siciliani possano svolgere un’attività di pesca responsabile, secondo i principi della Blue Economy. I pescatori mazaresi chiedono di ripristinare il regime di sicurezza in quelle acque venuto a mancare da quando la Libia, nel febbraio 2005, ha esteso unilateralmente la propria territorialità fino al limite di 74 miglia marine dalla costa impossessandosi di fatto delle zone più pescose, in particolare per la cattura dei gamberi. Il Coordinamento (formato dai rappresentanti del Distretto Produttivo della Pesca, Confederazione Imprese Pesca Mazara-Federpesca, Confederazione Imprese Pesca-Coldiretti, Co.Ge.P.A. Mazara-Lega Pesca, Fiume Mazaro-Unci Pesca, O.P. “Il Gambero e la Triglia del Canale”, e dai sindacati Flai-Cgil, Uila-Uil e Fai-Cisl) ha richiesto di affrontare tale emergenza facendo valere le norme del diritto internazionale. “I pescatori siciliani –hanno dichiarato i rappresentanti del Coordinamento- vantano un diritto storico di pescare in quelle acque e l’Unione Europea ed il Governo Italiano hanno il dovere di assistere i nostri pescatori e tutelarli affinché possano svolgervi serenamente le attività di pesca. Solo i pescatori di Mazara del Vallo –hanno sottolineato-possiedono gli strumenti adatti per poter pescare in quelle acque profonde dai 250 ai 1000 metri. Inoltre potere ritornare a pescare in quelle acque, internazionali, significherebbe liberare gli areali destinati alla piccola pesca. Si tratta di un bacino di pesca storico per i pescherecci mazaresi la cui chiusura ha determinato in questi ultimi tre anni la perdita di oltre 1.000 posti di lavoro nell’intera filiera ittica mazarese”. A conclusione dell’incontro l’On. Michela Giuffrida ha dichiarato: “Dobbiamo concertare un’azione proficua ed individuare un percorso coerente con i regolamenti e le prerogative comunitarie che possa dare risposte alla marineria di Mazara del Vallo che pratica una pesca preziosa il cui indotto è importante per l’economia dell’intera Regione. Mi impegno –ha sottolineato l’Eurodeputato- a fare il massimo portando avanti in seno al Parlamento Europeo le proposte avanzate dalla Marineria mazarese e soprattutto affinchè venga tutelata l’incolumità dei pescatori siciliani oggi a serio rischio in quelle acque”.

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