Le risorse della Sicilia “scippate” dal Nord, il Sinalp chiede l’intervento dei deputati

IL SINALP INVITA I DEPUTATI SICILIANI A BATTERSI PER DIFENDERE L’ISOLA DA UN ANONAMALO FEDERALISMO FISCALE BASATO SULLE SEDI LEGALI DELLE AZIENDE

Raffineria di Gela

“Il Governo Nazionale continua imperterrito a distruggere il Sud, improvvisandosi un provetto Robin Hood al contrario che rubare ai poveri per donare ai ricchi’. Lo sostiene, in un comunicato stampa Andrea Monteleone della Segreteria Regionale del sindacato Sinalp Sicilia.

Nella legge di stabilità, che dovrebbe essere approvata a breve – invece di eliminarla – si rinvia l’entrata in vigore del federalismo fiscale certificandone contestualmente la volontà della sua realizzazione, donando le entrate fiscali, pagate dalle aziende italiane o dalle aziende estere operanti in Italia, alle Regioni dove hanno le loro Sedi Legali. Questo sistema, certificato da questo Governo sostiene il Sinnalp è un furto. Senza alcuna scusante contabile, morale, civile e giuridica, il sistema economico dell’intero Sud Italia e della Sicilia in particolare, con l’entrata in vigore del Federalismo Fiscale, verrà distrutto.

Il Sinalp,  preoccupato per le sorti della Sicilia, chiede al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci di intervenire nelle giuste sedi. É inaccettabile questo “schiaffo” assestato dalla politica nazionale alla nostra isola. La Giunta Musumeci e l’Assemblea Regionale Siciliana devono adoperarsi per evitare il furto della ricchezza prodotta nella nostra isola. E’un auspicabile, scrive il Sinalp – il varo di una legge speciale che obblighi tutte le Aziende che operano nel territorio regionale ad istituire la propria sede legale in Sicilia.

Oggi il sistema produttivo italiano è tutto concentrato nelle regioni del Nord. Il 75% delle aziende nazionali ed internazionali che operano su tutto il territorio Italiano hanno la loro sede legale in Lombardia e in misura ridotta in Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, ma hanno succursali, filiali, opifici e punti vendita in tutta italia ed in particolar modo al Sud. Questa riforma fiscale fa si che le tasse del Sud vengano trasferite nelle regioni dove hanno la sede legale, quindi nelle regioni del Nord. Il sindacato, definendo questa anomala legge fiscale come “transumanza del denaro dal Sud al Nord”, farà incassare gli utili e le quote di Irpef ed Iva alle Regioni dove verranno pagate, togliendo definitivamente quanto invece spetterebbe al Sud.

Un criterio forviante che danneggerà ancora di piú il sud creando nuove sacche di povertà e gravi carenze nei servizi sociali e sanitari. Si tratta di un criterio “scritteriato” che avvantaggierà il Nord a discapito del Sud. Per cui chi investirà in Sicilia beneficerà dei fondi per il meridione, farà concorrenza “sleale”, comporterà problematiche di impatto ambientale e poi degli utili e delle tasse ne beneficieranno le regoni ove hanno sede legale

Non è pensabile, ad esenpio, che la nostra multinazionale del petrolio assieme ad altre società straniere estraggano il petrolio nelle coste siciliane, impiegano le raffinerie sull’Isola con tutte le gravi problematiche di carattere ambientale, per poi trasferire gli utili ed il pagamento delle tasse nelle regioni del Nord Italia dove hanno sede legale. Un vero paradosso.

Il Federalismo Fiscale proposto dal Governo Nazionale decreta la fine del meridione d’Italia. Pertanto il Sinalp invita i parlamentari siciliani e i rappresentanti dei psrtiti e dei movimenti politici nazionali a prendere una posizione chiara e netta, in difesa degli interessi della Sicilia e dei siciliani, battendosi per un riforma fiscale piú equa. Un federalismo fiscale che tenga piú conto del territorio che produce la ricchezza e non della sede legale.

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