L’aumento dei carburanti si ritorce sull’economia. Italiani sempre più poveri
CARO BENZINA, CONFEDERCONTRIBUENTI RIVOLGE UN APPELLO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, MARIO DRAGHI.
Salgono vertiginosamente i prezzi del carburante, la benzina, in alcune pompe, Africa i 2 euro litro. Con l’aumento dei carburanti, in un Paese dove le merci viaggiano quasi esclusivamente su ruote, aumenta i evitalbilnente tutto, tranne gli stipendi. La situaziobe rischia di degenerare in un progressivo aumento del costo della vita
Il presidente nazionale della Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro ha scritto al Premier Mario Draghi, affinché il suo Governo si adoperarsi subito per contenere gli effetti del caro-benzina sulle tasche dei contribuenti e ridurre anche drasticamente quella che rischia di diventare ancora una volta una spropositata tassazione sui carburanti. Se non si interviene subito le conseguenze per i cittadini ma anche per imprese, che rischiano di essere tagliate fuori dalla concorrenza straniera, saranno gravose.
In totale, in Italia, ogni anno si spendono oltre 8,5 miliardi di euro solo per i maggiori costi di rifornimento sostenuti dalle famiglie a causa dei rialzi dei listini dei carburanti. Inoltre, sul costo dei carburanti, in particolare della benzina, va ricordato che su ogni litro acquistato dai consumatori, 1,04 euro se ne vanno in tasse a causa delle accise.
Gli aumenti esasperati dei carburanti, delle bollette energetiche e di altro ancora – senza che il Governo si ponga il problema di ristrutturare radicalmente tutto il meccanismo delle accise – avvia l’Italia verso il baratro. “Un governo riformista – aggiunge Finocchiaro – deve, invece, porsi il problema sul come e cosa fare per abbassare i prezzi dei carburanti e dell’energia per incrementare la produzione e allo stesso tempo per favorire la commercializzazione dei prodotti. Invece si sta rendendo meno competitiva l’industria italiana nel mondo e sempre più povero l’Italiano di fascia medio – bassa”.
L’aumento incontrollata del costo dei carburanti avrà effetti devastanti, se si considera che Italia l’85 per cento della merce trasportata viaggia su gomma. Inevitabilmente i costi di trasporto saliranno e di conseguenza anche prezzi finali del prodotto in Italia nd risentirà. Recuperare il mancato gettito delle tasse aumentando le accuse sui carburanti non é la scelta migliore, poiché le conseguenze di tale andamento del mercato si abbatteranno ancor di più sugli operatori del settore, sugli imprenditori, sui lavoratori e sui contribuenti.
Il presidente nazionale di Federcontrubuenti Carmelo Finocchiaro invita il Presidente Del Consiglio Mario Draghi a trovare altre misure alternative e di intervenire presso i Ministeri dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica, per arginare questi pesanti aumenti, prima che una violenta ed incontrollata spirale della crisi economica inghiotta l’Italia