Le Saline di Marsala, Paceco e Trapani verso il riconoscimento dell’Unesco
L’ICCROM, Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali, ha partecipato ad una giornata di studi per la candidatura dell’Area delle Saline di Trapani, Paceco e Marsala a Patrimonio dell’Unesco. Tra i momenti più importanti della manifestazione il Workshop organizzate dall’Associazione Strade del Vino di Erice presso le Saline della Laguna al Mulino d’Infersa a Marsala, che ha visto la prestigiosa partecipazione di un gruppo di studio dell’ICCROM (Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali) e, tramite collegamento skype, dell’arch. Jane Thompson, quale membro del Consiglio Superiore del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT), Consulente ICCROM, nonché coautrice del Manuale di gestione del patrimonio culturale UNESCO. Davanti ad una qualificata platea di intervenuti è stata discussa la proposta di candidatura dell’Area vasta delle Saline di Trapani, Paceco e Marsala per la Provincia di Trapani a Sito UNESCO.
I lavori sono stati aperti dal Presidente della Strada del Vino Erice DOC Vincenzo Fazio che ha dato il benvenuto alle numerose istituzioni e stakeholder intervenuti, ringraziando i qualificati relatori esteri dell’ICCROM, Rosilene Possamai per il Brasile e Stefan Balici per la Romania, quindi Angela Savalli, membro del Consiglio Direttivo della Strada del Vino Erice DOC e partecipante ICCROM per l’Italia. Nella sua introduzione ai lavori, Fazio ha spiegato le motivazioni di questo progetto strategico che, seppur ambizioso per il territorio, risulta perseguibile con l’impegno concreto di tutti. Un impegno che potrà consentire al territorio della Sicilia occidentale, attraverso il raggiungimento dell’obiettivo della nomination UNESCO, di costruire un brand di eccellenza della destinazione in grado di implementare i flussi per un turismo sostenibile a tema culturale e naturalistico e di intercettare tutte quelle risorse della U.E. propedeutiche ad imprimere un salto di qualità socio-economico alla Provincia di Trapani, valorizzando l’area delle Saline come sito a patrimonio dell’umanità. A moderare i lavori il prof. Giacomo D’Ali Staiti, che ha sapientemente intrattenuto gli intervenuti sull’importanza e sull’unicum che questa area costiera rappresenta per il paese: un fazzoletto di terra e di splendido mare che va da Trapani Ronciglio fino a Salinella di Marsala. Le caratteristiche uniche, legate alla notevole ventosità, alla pochissima umidità dell’aria e alla impermeabilità del suolo, né fanno un patrimonio di inestimabile valore che ha subito nei millenni una antropizzazione positiva disegnandone il territorio, che già agli albori della civiltà mediterranea, con i Fenici, veniva adibito e modellato per la produzione del sale, utilizzato ed esportato per millenni come conservante alimentare. E’ proprio in questo sito che ci si può fregiare di avere l’unico sale IGP al momento esistente in commercio, un prodotto della natura, raccolto con metodi tradizionali ancora a mano ed in parte meccanicamente, grazie all’eccellente lavoro svolto da generazioni di salinai: “coltivatori del mare”, che tanto sapientemente si adoperano per produrlo e lavorarlo.
La presenza e gli interventi dei Sindaci dei tre Comuni coinvolti e degli Enti gestori delle riserve hanno accreditato il workshop. Per Vito Damiano, Sindaco del Comune di Trapani: “non esisteranno difformità amministrative che impediranno di portare avanti il Progetto unitario di candidatura all’Unesco, affrontare insieme questo percorso risulta fondamentale per far emergere l’iceberg qualitativo che è rappresentato dall’entroterra di tutti i comuni della provincia e di cui le Saline sono solo la punta di diamante. Tutto il territorio dovrà sentirsi coinvolto nel progetto, vista la ricaduta turistica, economica e di immagine che nei prossimi anni si potrà ottenere con la candidatura all’Unesco, anche per la possibile ricaduta sul futuro dei giovani che sul territorio potranno beneficiare di questo prestigioso riconoscimento”; per Alberto Di Girolamo, Sindaco del Comune di Marsala: “bisognerà fare sistema per sostenere il progetto di candidatura delle Saline all’Unesco e sarà determinante perché da soli non si va da nessuna parte; anche per lui si dovrà fare di tutto affinché il sogno si avveri per creare tutte le condizioni necessarie ad incrementare occupazione e turismo sul territorio. E l’Aeroporto Trapani-Birgi sarà un caposaldo strutturale inamovibile di un’area della Sicilia che non può disperdere le sue energie in campanilismi”; per Stefano Ruggirello, Vicesindaco del Comune di Paceco: “un progetto che deve avere anche l’ambizione di mirare alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione dei prodotti tipici dell’area come l’aglio rosso di Nubia ed il melone giallo di Paceco. Il lavoro fatto negli anni dal Comune di Paceco con il WWF ha già prodotto frutti importanti in termini di incoming sul territorio, ma molto si potrà ancora fare per incrementare le presenze turistiche grazie al progetto di candidatura Unesco”; per Diego Maggio, Ente Gestore R.N.O. Isole dello Stagnone: “ha introdotto l’acronimo TRA-MA a caratterizzare una unione tra i due principali Comuni che non dovranno più avere dietrologie da campanile, ma che dovranno intraprendere azioni ed atti amministrativi concreti all’insegna del dialogo e della crescita sinergica per la valorizzazione dell’area costiera. Quest’”oro bianco” raccolto in1.000 ettari circa di Saline è un gioiello messo in uno scrigno da millenni. Non si può non valorizzare questa grande ricchezza naturale, culturale ed enoica che insieme all’isola di Mozia, potrà essere certificata dall’Unesco come luogo della memoria dove l’umanità ha fondato le sue radici di civiltà”; per Anna Giordano, WWF Ente Gestore R.N.O. Saline Trapani e Paceco: “ha confermato la piena volontà dell’ente a collaborare al percorso di riconoscimento, auspicando che il piano di gestione del Sito Unesco possa dotare l’ente di strumenti idonei a salvaguardare il delicato ecosistema dell’area che risulta fragile e delicato e per il suo valore straordinario come patrimonio naturalistico, che non può venire trascurato o aggredito”; per Rossella Giglio, Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani: “ha focalizzato il suo intervento rivolgendo un accorato appello alle amministrazioni regionali affinché non abbandonino questi luoghi: patrimonio della storia dell’uomo, cosa che hanno fatto in questi anni e che auspica non accada per il futuro grazie alla custodia e tutela della gestione prevista dall’Unesco. La Soprintendenza da Lei rappresentata metterà a disposizione tutte le risorse intellettuali necessarie alla concretizzazione del progetto”; per Angela Accardi, Soprintendenza del Mare: “la straordinarietà di questo territorio consiste nella fortissima antropizzazione che ha permesso questo UNICUM esclusivo dove l’uomo è stato positivamente simbiotico con l’ambiente naturale. La mescolanza tra acqua e terra sembra infatti un dono della natura; invece la mano millenaria sapiente dell’uomo ha caratterizzato magicamente il sito delle Saline dandogli valore aggiunto in termini di benessere salutistico ed economico nella produzione alimentare”. In collegamento skype, il prof. Aurelio Angelini, Direttore della Fondazione UNESCO Sicilia, ha precisato che il percorso di riconoscimento UNESCO è molto lungo ed impegnativo. Si dovrà intanto lavorare sulla proposta di candidatura valutando tutte le condizioni ed i fattori tecnico-scientifici che ne evidenziano e ne convalidano i requisiti del sito per avviare una possibile candidatura a Patrimonio dell’Umanità. Per fare questo si è già attivato un confronto preliminare all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali presieduto dall’Assessore prof. Antonio Purpura (sostituito, ma in continuità con il nuovo assessore) insieme alla Fondazione UNESCO Sicilia. La ricognizione di tutte le aree siciliane degne di attenzione è cominciata; al momento in Sicilia solo le Provincie di Trapani e Caltanissetta non hanno alcun sito patrimonio mondiale Unesco e questo gap dovrà essere recuperato al più presto. I cittadini dell’area, secondo Angelini, devono però sapere che qualora si arrivi al prestigioso riconoscimento UNESCO, tutto non sarà più come prima, nel senso che chi vive ed amministra il territorio avrà anche il compito di tutela e custodia di un patrimonio dell’umanità. L’arch. Angela Savalli, in qualità di responsabile del tour del gruppo di studio ICCROM in Sicilia (tra Palermo, Selinunte, Saline di Trapani, Paceco e Marsala ed Erice), dopo una premessa sulle finalità del Centro, quale organo consultivo dell’UNESCO, precisa che il tema della proposta di candidatura a patrimonio dell’umanità delle Saline è stato preventivamente illustrato ed affrontato dal punto di vista tecnico presso la sede ICCROM a Roma con la preziosa partecipazione del Direttore Generale Stefano De Caro, assumendo così una riconoscibilità e visibilità importante all’interno dell’organizzazione intergovernativa. Nel merito, sono stati messi a fuoco alcuni punti per soddisfare l’Outstanding Universal Value (OUV) ed individuare i criteri di candidabilità che dovranno tenere conto dell’autenticità, dell’integrità, della comparazione del sito a livello mondiale. La presentazione si è quindi conclusa riconoscendo al sito criteri culturali e naturali che potrebbero qualificarlo come Patrimonio misto, considerato il lungo trascorso storico che vede fondersi in questo contesto l’ambiente con l’opera dell’uomo. Importanti e qualificati anche gli interventi da parte degli altri partecipanti ICCROM, del prof. Stefan Balici (Romania) e dell’arch. Rosilene Possamai (Brasile) che hanno da un lato espresso le loro suggestioni di meraviglia dopo la visita delle Riserve Naturali delle Saline di Trapani, Paceco e Marsala e dall’altro illustrato le linee guida per la preparazione della candidatura, oltre una prima ricerca di altri siti di saline con i quali bisogna confrontarsi nella preparazione del dossier. A seguire, il collegamento skype con l’arch. Jane Thompson che, dopo i saluti agli intervenuti ed essersi complimentata con i promotori dell’iniziativa, ha proposto la possibilità di una candidatura di tipo transnazionale che potrà nel medio-lungo termine portare importanti benefici socio-economici al territorio.
Ma per avviare concretamente la proposta di candidatura all’UNESCO dell’area delle Saline, dopo il workshop di studio organizzato dalla Strada del Vino Erice DOC, risulta fondamentale costituire ufficialmente un Comitato Promotore coinvolgendo attivamente nel progetto i tre Comuni contigui (Trapani, Paceco e Marsala) in cui ricade l’area vasta delle Saline, gli Enti gestori delle Riserve Naturali (WWF e Libero Consorzio Comunale di Trapani), le Soprintendenze ed il Consorzio di valorizzazione del Sale Marino di Trapani (in rappresentanza dei privati). Inoltre, occorrerà aggregare in modo ampio ed inclusivo un partenariato come Comitato Sostenitore del progetto, costituito da Associazioni Ambientaliste, Culturali e Turistiche, FAI, Fondazioni, Club Service, Salinai ed Operatori locali, ecc., affinché tutti gli organismi ed imprese che hanno a cuore la valorizzazione dell’area delle Saline possano condividere, patrocinare e sostenere il progetto di candidatura, che mira a valorizzare uno dei più importanti patrimoni storico, culturali e naturalistici d’Italia, che si auspica di potere certificare a Patrimonio dell’Umanità UNESCO, custode di un gioiello fatto di terra, di mare e di sapiente e millenaria umanità. Il prossimo step, che stiamo seguendo, sarà quindi quello di costituire i due comitati ed avviare l’articolato e complesso studio tecnico-scientifico, propedeutico alla redazione del dossier di candidatura. Infine, è parere di tutti gli intervenuti che i riconoscimenti di eccellenza straordinaria si definiscono tali solo perché inizialmente ritenuti impossibili. Ed i lavori del Workshop, promosso dalla Strada, hanno dimostrato agli Enti e agli Attori più rappresentativi del territorio che per avviare il progetto di candidatura le Saline hanno i requisiti potenziali, ma bisogna crederci tutti, poiché per raggiungere e centrare l’obiettivo bisogna che gli amministratori del territorio trasformino i buoni propositi in azioni concrete.