La mafia è in crisi: mancano i fondi per gli avvocati e i detenuti, aumentato il pizzo

PALERMO. Mancano i soldi per i carcerati e per gli avvocati. La mafia fa i conti con la crisi e chiede più soldi agli imprenditori che non si lamentano. I guai degli affiliati di Cosa nostra emergono nell’inchiesta che ha portato a 16 arresti ieri mattina a Bagheria.

“Dobbiamo vedere questa cosa com’è che è… – si legge nelle intercettazioni tra indagati – male che va vai da Giorgio … vedi come minchia puoi fare!… Si trovano a colpo due mila euro… si deve prendere un perito! Se è vai pure dal cognato di Michele… pure… gli spieghi la cosa… come ti dice l’avvocato…”.

C’è bisogno di soldi per pagare i legali, ma non ce ne sono, così si chiede tempo anche ai legali. “Hai capito?… Glielo dici all’avvocato… gli dici… ‘avvocato noi per ora siamo in difficoltà’… veda di stringere… – proseguono le intercettazioni – e vedi nel mentre lui cosa dice… vedi… parli con qualcuno nel frattempo… capito?.. .Può essere che lui ha qualche amico a Messina stesso… Capito? Poi se è… gli dici… vai là dal cognato di Michele… dal cognato di Michele… … vai dallo zio Tano… capito che ti voglio dire io!?… Gli spieghi la situazione… almeno… cosi… invece quel cristiano… capito?… Capace che quel cristiano prende qualche mille euro e te li dà…e…lo… lo pagate insieme… capito?… Non è… che…”.

Ma i soldi non bastano mai. Servono altri cinquemila euro per i detenuti Michele Modica e Andrea Carbone (anche loro riarrestati). Li chiedono a un imprenditore della zona. In prima battuta la cosa non va a buon fine ma poi soldi arrivano.

“Poi mu confermò Damiano ca i soldi arrivaru”, dice un pentito. “Già hanno inserito i familiari, ci inseriro i nipoti”, prosegue. In un’intercettazione si parla dell’imprenditore come di una persona che non si lamentava mai per le continue richieste di denaro, considerato che “specialmente che noialtri, che lui sapeva che con noialtri minchia non poteva ‘coglionare’ (scherzare, ndr) tanto assai. Minchia mischino non parlava”.