La Land Art di Angela Trapani nelle saline di Marsala
Una “installazione” temporanea alle saline di Marsala a cura dell’artista Angela Trapani.
“…la rotondità della semisfera di sale bianca diventa come un seno materno che brilla sulla terra: il latte del mare, fecondità marina e mentale…” Questo scriveva dieci anni fa Angela Trapani, l’artista delle semisfere, presentando a Milano un progetto legato alle saline di Marsala.
Oggi, quell’espressione creativa si concretizza sul luogo d’origine, proprio nella Laguna di Marsala, realizzando la prima opera di Land Art sul nostro territorio. Non sarà un intervento diretto sulla natura, ma un’alterazione passeggera su un aspetto geometrico del paesaggio legato alla raccolta del sale: estraendo da uno dei grandi cumuli una semisfera – come una grande “mammella” – contrapponendola alla loro sagoma trapezoidale.
E i salinari, guidati dall’artista, con la loro manualità e sapienza verranno coinvolti a plasmare la forma designata. Il fascino dell’installazione – icona della purezza geometrica della “creazione” – è quindi il suo divenire, prendere forma e realizzarsi in sintonia con i tempi di raccolta del sale. Da quando è iniziata la raccolta del sale, Angela Trapani ha seguito quotidianamente il lavoro dei salinari – dalle cinque del mattino fino alle due del pomeriggio – “raccogliendo” una notevole documentazione in tempo reale, attraverso un racconto appassionato e rappresentato in modo assolutamente geniale e virtuoso. Altro aspetto interessante è anche quello ecologico poiché il sale raccolto si inserisce nella filiera produttiva della salina e in questo modo l’installazione si dissolve.
Quindi un gesto transitorio, momentaneo, che rientra in quel concetto di opera d’arte come qualcosa di assolutamente effimero, qualcosa che passa e poi scompare, che resta solo nel ricordo di scatti fotografici, video e schizzi preparatori. L’evento, in programma lunedì prossimo, 8 agosto (ore 19/23) – e che si avvale del patrocinio dell’Amministrazione Di Girolamo – si conclude con un volo dell’artista sul luogo e sull’opera realizzata, insieme all’aviatore Giuseppe Giammalvo e con l’uso di un’Ultra Light Tecnam. Un volo di evocazione dannunziana per celebrare la libertà dell’Arte dalla pesantezza e dalla retorica, per documentare l’infinita tensione verso la sperimentazione che non ha confini. Sarà possibile visionare l’installazione fino al prossimo 16 agosto.