La Cia di Petrosino esprime preoccupazioni per le sorti della vitivinicoltura
C’è preoccupazione alla CIA di Petrosino per la crisi dell’agricoltura in generale, e della vitivinicoltura trapanese, in particolare. I prezzi dei vini sfusi sono davvero bassi e non permettono ai vitivinicoltori di sopravvivere e coltivare i propri vigneti. Negli ultimi 3 anni sono stati trasferiti decine di migliaia di ettari di reimpianti, ciò penalizza non solo il settore agricolo, ma una parte importante dell’economia siciliana ed in modo particolare quella della provincia più vitata d’europa.
In questa provincia si produce sempre meno, in termini di quantità per ettaro, cresce la qualità dei vini prodotti e non il reddito dei vignaioli. Gran parte del vino prodotto, più dell’80% viene ancora commercializzato sfuso, come si faceva 50 anni fa, ma con la differenza che allora l’agricoltore stava bene, oggi rischia di morire di fame. Un vero controsenso se si considera che, oggi, le Cantine Sociali dispongono delle ultime tecnologie in campo enologico e di efficienti linee di imbottigliamento; non mancano,inoltre, le capacità tecniche-organizzative per andare sul mercato dell’imbottigliato ma, purtroppo imbottigliano -salvo piccole eccezioni- poche migliaia di bottiglie l’anno. Tutto ciò non basta, ci vorrà del tempo, prima che il vino che si produce in questo bacino possa essere messo tutto in bottiglia. La vitivinicoltura ha bisogno di una politica economica che faccia innalzare i prezzi sul mercato dell’imbottigliato quanto su quello dello sfuso. Poichè se non si dà subito una boccata d’ossigeno il comparto vitivinicolo ed il suo indotto rischiano di collassare. E, con loro, i vigneti finirebbero con l’essere abbandonati ed i catastini svenduti.
Altro tema caldo, è l’aumento del contributo fisso del Consorzio di bonifica Trapani 1, che è passato a circa 94 euro ad ettaro, una batosta davvero pesante, rispetto anche a quanto già detto sui prezzi del vino. Inoltre la Cia di chiede se un agricoltore ha un terreno abbandonato oppure non irriga deve pagare ugualmente tale somma, perchè la normativa è poco chiara in materia. Altra domanda cruciale che si pone la Confederazione Italiana Agricoltori, se un utente non ha irrigato perchè impedito da vari motivi non dipendenti dalla sua volontà, o non gli è stata data la possibilità di farlo, e per tali motivi ha perso tutto o parte del prodotto, verrà risarcito dal consorzio?
La CIA di Petrosino promuoverà una grande iniziativa a sostegno dell’agricoltura ed in modo particolare alla vitivinicoltura carattere regionale-nazionale, nel più breve tempo possibile. La mobilitazione degli agricoltori e di tutte le forze economiche, è necessaria – secondo la Cia di Petrosino – per fare sentire la voce degli addetti ai lavori, di chi suda ogni giorno sette camice per soddisfare i bisogni primari dell’azienda agricola e garantire, allo stesso tempo, quanto necessita alla propria famiglia.