IRVO: “La Cantina Dalmasso fulcro della ricerca e della sperimentazione vitivinicola”

Volge al termine il 2016 ed è tempo di bilancio per la Cantina Sperimentale “G. Dalmasso” dell’IRVO, Istituto Regionale Vite Olivo della Regione Sicilia. L’ultima vendemmia nei campi sperimentali gestiti dai ricercatori dell’IRVO e dai tecnici dell’Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca della Regione Siciliana, la numero 26, (tanti sono gli anni di attività)  si è conclusa da poco più di un mese ed il pregiato mosto, attraverso la microvinificazione  sperimentale, sta diventando vino.

I risultati, come di consueto, saranno condivisi e diffusi agli addetti ai lavori in ambito nazionale, nonchè saranno spunto di relazioni scientifiche in ambito nazionale ed internazionale. La Cantina “G. Dalmasso” dell’IRVO, è una realtà tecnologicamente avanzata, che ha sede a Marsala (Tp), adiacente allo storico ITA, Istituto Tecnico Agrario. Qui da tempo memorabile si conduce la ricerca scientifica e la sperimentazione enologica finalizzata al miglioramento dei vini siciliani. Recentemente è stato sperimentato un congegno che permette di trasformare l’anidrite carbonica, la CO2 proveniente dai processi di vinificazione (fermetazione), in metano per trazione

E’ una realtà che non solo funziona, e lo dimostrano i risultati raggiunti sino ad oggi, – commenta il direttore dell’IRVO, Vincenzo Cusumanoma che rappresenta uno dei fulcri dell’attività dell’ente  a servizio del mondo produttivo vitivinicolo siciliano”.

Quest’anno, in particolare, il lavoro è stato focalizzato sulla valorizzazione delle varietà autoctone minori. Ventuno quelle che sono state oggetto di osservazioni in campo e di trasformazione sperimentale. Rucignola, Alzano, Prunesta, Cutrera, Zu’ Matteo, Bracau, solo per fare qualche nome delle varietà utilizzate e che si trovano nel vigneto di “Verbumcaudo”, all’interno della “Banca del germoplasma della vite siciliana”, nata contestualmente ai programmi sviluppati dall’assessorato regionale all’Agricoltura.

L’obiettivo è produrre un Vino della Legalità, simbolo delle potenzialità di queste terre confiscate alla mafia. Altre uve sono quelle provenienti da quota 1.200 m. slm in zona Nebrodi: è qui, a Ucria, che si trova un altro vigneto sperimentale dell’IRVO e le sue uve di Catarratto sono state le ultime ad essere vendemmiate.

L’attività sperimentale di campo e di cantina dell’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio ha abbracciato contemporaneamente in questo periodo altre tematiche: dall’aggiornamento della piattaforma ampelografica regionale, con prove su varietà ottenute per incrocio, al recupero di varietà in via scomparsa, nello specifico il Moscato Cerletti; dal progetto Spumante dei Nebrodi (metodo classico) con microvinificazioni di uve Catarratto e Chardonnay, allo studio di modelli di gestione del vigneto con lo scopo di migliorare la qualità delle produzioni e ancora all’attività di assistenza tecnica con specifiche prove destinate ad alcune aziende vitivinicole del trapanese.

Non solo vendemmia ma, nella cantina sperimentale, si sono svolte anche attività formative, soprattutto di carattere pratico, rivolte agli studenti del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Palermo. Attività che continueranno anche durante le fasi di affinamento e di maturazione dei diversi vini prodotti. Ad inizio del nuovo anno saranno poi organizzate degustazioni tecniche per trasferire al mondo produttivo i risultati delle diverse esperienze.

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