Il deputato Fazio e l’armatore Morace restano agli arresti domiciliari, si è ulteriormente aggravato il quadro indiziario a loro carico

I Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e Palermo hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Trapani su richiesta della locale Procura della Repubblica, all’on. Girolamo Fazio e all’armatore Ettore Morace,  già tratti in arresto il 19 maggio 2017 nel corso dell’operazione mare monstrum. L’indagine, originariamente condotta dalla Procura di Palermo, era stata trasmessa, per competenza, a quella di Trapani. Secondo il Giudice delle Indagini Preliminari l’attività investigativa, condotta dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura di Trapani, ha ulteriormente aggravato il quadro indiziario a carico degli indagati per le ipotesi di corruzione e traffico di influenze.
(Fonte Carabinieri)

Intanto gli strascichi politici coinvolgono il Presidente della Regione Siciliana accusato dal Movimento 5 Stelle di aver avuto delle responsabilità, per le quali è opportuno che si dimetta dall’incarico. Ecco quanto ha scritto oggi Repubblica.it, al riguardo: “I presunti “affari di cuore” di Rosario Crocetta diventano un caso politico. E spingono 5Stelle a chiedere le dimissioni del governatore. Giancarlo Cancelleri, leader dei grillini siciliani e possibile candidato a Palazzo d’Orleans, attacca prendendo spunto dalle carte dell’inchiesta “Mare monstrum”: “Quello che risulterebbe dall’informativa dei carabinieri – afferma il deputato Giancarlo Cancelleri – si configura come un intollerabile e inqualificable uso della cosa pubblica a fini privati. Crocetta avrebbe pressato per un prolungamento del servizio di collegamento navale con Filicudi, a quanto si apprende, per questioni di cuore, quindi di natura personale che nulla hanno a che vedere con gli interessi della collettività, visto che lo stesso armatore Morace – sempre secondo le notizie veicolate dalla stampa – era certo dell’inutilità di un servizio invernale, periodo in cui sarebbero mancati i passeggeri”.

“Il fatto che il collegamento alla fine sia stato prolungato solo per dieci giorni – continua Cancelleri – non attenua le responsabilità del presidente, se non, al limite davanti alla Corte dei Conti, davanti alla quale potrebbe essere chiamato a rispondere per danni all’erario”. Il portavoce di M5S parla di “fatto di una gravità inaudita” e aggiunge: “A questo punto viene lecito chiudersi se un operato del genere da parte di Crocetta possa considerarsi un caso isolato, o potremmo trovarci in futuro a commentare altri costosi capricci del presidente pagati con il portafoglio dei siciliani. In ogni caso le ombre sulla presidenza sono pesantissime. Crocetta non può non dimettersi”.

Il governatore Rosario Crocetta replica senza giri di parole: “Cancelleri non conosce le carte e ha preso un granchio – dice  – i magistrati hanno già verificato questa vicenda fatta di pettegolezzi e falsità. Quindi ho deciso di querelare per diffamazione il capogruppo dei 5 stelle perché dice delle palesi falsità attribuendo lui un mio interessamento per i collegamenti marittimi per fini personali”.

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