I “ragazzi” di Badia Grande rallegrano la Tombola Solidale del Centro Il Solco

Gli immigrati del SAI di Valderice animano la Tombola solidale del Centro diurno per disabili “Il Solco”

La Cooperativa Sociale Badia Grande ha dato il benvenuto al nuovo anno con un evento toccante che ha fatto breccia nei cuori dei partecipanti: una memorabile tombola di solidarietà e inclusione. I protagonisti di questo straordinario incontro sono stati 14 giovani immigrati del Centro di Accoglienza SAI di Valderice, i quali hanno portato gioia e allegria ai 15 ospiti speciali del locale Centro diurno per diversamente abili, gestito dalla Cooperativa il Solco.

 

Questi giovani immigrati di età compresa tra i 19 e i 25 anni, provenienti da diverse nazioni (Tunisia, Bangladesh, Gambia, Guinea), hanno coinvolto gli ospiti del Centro Diurno in un clima festoso e, superando le barriere culturali e linguistiche, hanno trascorso insieme una giornata intensa di autentica e commovente socializzazione. Gli immigrati hanno donato un cartellone augurale del nuovo anno realizzato con le proprie mani all’Amministrazione Comunale di Valderice e alla locale Cooperativa il Solco.

 

Alla Tombola hanno partecipato: Giuseppe Cardella, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Valderice, Valentina Villabuona, referente del SAI Valderice, i mediatori interculturali Desirée Maiorana e Abdurahman Bah, nonché Greta Margagliotti, coordinatrice dei progetti SAI gestiti dalla Cooperativa Sociale Badia Grande. Erano presenti anche Sara Oddo, psicomotricista del Centro diurno, il personale della Cooperativa il Solco guidata dalla pedagogista Viviana Bonura e Kiron Singha, un volontario bangladese del Centro che si prende cura di un disabile di Valderice. Singha ha 22 anni, è arrivato dal Bangladesh 6 anni fa insieme alla famiglia, si è diplomato al Nautico di Trapani e attualmente studia per conseguire la Laurea in Scienze Nautiche all’Università che gli permetterà di solcare i mari da Comandante.

 

Per rendere la tombola più interessante, sono stati distribuiti numerosi premi ai partecipanti, tra cui dolcetti a volontà per tutti. Fin da subito, lo spirito di collaborazione tra visitatori e ospiti ha dimostrato che la solidarietà non ha confini: tutti si sono aiutati reciprocamente in un’atmosfera gioiosa, superando ogni ostacolo, compreso quello della lingua. In un batter d’occhio, nella grande sala del Centro diurno si sono riuniti circa cinquanta persone “eterogenee” per giocare a tombola. Subito dopo l’atteso momento della convivialità, tutti a tavola per uno spuntino a base di patatine, pizza, e dulcis in fundo la torta per il compleanno di Paolo che il giorno della tombola ha compiuto 67 anni.

Ogni attimo della giornata è stato vissuto con estrema naturalezza, come se gli uni conoscessero gli altri e viceversa. I giovani stranieri hanno portato al Centro Diurno di Valderice una fresca ventata di cambiamento, dimostrando che l’amore e la cura per il prossimo possono superare ogni differenza e placare le piaghe di chi ha vissuto forti disagi nella propria vita. La tombola è stata l’occasione perfetta per mescolare culture, lingue e storie, evidenziando che la solidarietà vera può unire cuori provenienti da mondi distanti e da vissuti diversi.

Il Centro Diurno Il Solco è diventato così un crocevia di storie, una vetrina di relazioni umane che hanno dimostrato che, in fondo, siamo tutti accomunati dal desiderio di condividere, imparare e crescere insieme. Questa storia di solidarietà è solo l’inizio di un capitolo che ci insegna che, anche nelle differenze, possiamo trovare la forza di costruire ponti, abbattendo muri e costruendo un futuro più inclusivo.

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