Grillo e Raciti avrebbero dato il via libera alla candidatura di Diego Maggio. Uno “strano” accordo o frutto delle maldicenze?

Diego Maggio, tirato il ballo dal Partito Liberale Italiano e dal movimento Uniti si può, avrebbe lavorato da mesi alla sua candidatura a sindaco di Marsala

Diego Maggio, Massimo Grillo e Fausto Raciti… vi starete chiedendo cosa abbiano in comune! Non arrovellatevi il cervello, la risposta è semplice. Interessi elettorali su Marsali. Non ci credete? Ebbene vi sarebbero stati alcuni passaggi, a margine dello scacchiere, che nemmeno le menti più fine potrebbero immaginare. La storia che stiamo per raccontarvi ha talmente dell’assurdo che preferiamo farla passare per frutto della nostra immaginazione. A voi lettori vi invitiamo a leggere quanto segue, lasciandovi liberi di credere o non credere

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Questa è una storia che nasce quando ancora Giulia Adamo occupava la poltrona di sindaco. In tempi non sospetti, l’on. Massimo Grillo, ufficialmente fuori dalla politica, tra un buon bicchiere e l’altro di vino Marsala commentava gli eventi amministrativi della città con il suo dirimpettaio, l’avv. Diego Maggio (entrambi hanno gli studi nello stesso edificio, in via Curatolo.

Grillo e Maggio accomunati dalla “passione” della politica e forse anche dalla “frustrazione” di esserne fuori sognavano un futuro, prossimo, in cui avrebbero avuto anche loro un ruolo notevole. Il primo vive di ricordi, essendo stato deputato regionale, assessore regionale e deputato nazionale; l’altro ha solo l’amaro in gola di non essere stato eletto al Senato per una manciata di voti. Ecco l’idea geniale, uniamo le forze, e scaliamo prima la poltrona di sindaco e poi uno scranno a Palazzo dei Normanni. La prima parte del progetto era venuta fuori, in città si parlava di una ipotetica candidatura a sindaco dell’avvocato Diego Maggio con l’appoggio di Massimo Grillo.

La prematura uscita di scena del sindaco Giulia Adamo costringe i due ad affrettare  le mosse. Mentre l’avvocato Diego Maggio, in un primo momento continua a dire di non essere interessato alla candidatura a sindaco, spunta alla Leopolda di Palermo e al suo ritorno appare un “fantomatico” Partito Liberale che lo indica come proprio candidato. E, non finisce qui, l’avvocato Diego Maggio avrebbe avuto incontrato anche con Fausto Raciti, Segretario Regionale del PD, durante la Leopolda di Palermo. Cosa si sono detti non è dato sapere; ma di cosa avranno potuto parlare se non di politica, alleanze e candidature. Le nostre sono solo supposizioni, illazioni; non eravamo presenti, ma sono importanti perchè servono a delineare il percorso del nostro “racconto”.

La nostra fervida immaginazione ci porta a pensare che Maggio, da ex candidato al Senato per l’Ulivo, è andato a parlare con il “suo” segretario regionale per prospettargli che la scesa in campo del notaio Salvatore Lombardo (fra i due non correrebbe buon sangue), mette in pericolo la vittoria di Alberto Di Girolamo e per evitare che il PD potesse perdere la poltrona di sindaco a Marsala al primo turno bisognava puntare su un altro candidato dell’area di sinistra. E, lui (Magggio) era disponibile al sacrificio di affrontare una campagna elettorale per “garantire” il ballottaggio al partito e al secondo turno, qualora fosse arrivato al ballottaggio, avrebbe spostato tutto il suo apparato sulla vittoria del Di Girolamo. Inoltre tra premio di maggioranza e gioco della garanzia delle opposizioni, avrebbe garantito un buon numero di presenze in Consiglio Comunale al PD, poichè subito dopo sarebbero passati tutti nel Partito Democratica. Praticamente si prospettava la candidatura di Maggio come l’asso nella manica, per il PD. E, come scrisse il grande Nicolò Macchiavelli: “il fine giustifica sempre i mezzi”…

Ad avallare la nostra tesi, frutto forse dell’immaginazione, vi è un altro incontro sospetto con il grande Fausto Raciti. Diego Maggio, infatti, non è stato il solo, e forse neanche l’ultimo, a chiedere “garanzie” al segretario regionale del PD negli ultimi tempi. Non ci riferiamo a Salvatore Lombardo che, malgrado annunciato, alla fine non ha partecipato alla Leopolda di Palermo; bensì all’on Massimo Grillo. Da vecchio volpone delle politica, per non restare con le mani a vuoto, ha incontrato Raciti, da cui cui avrebbe voluto il via libera ad appoggiare la candidatura a sindaco dell’amico Diego Maggio. Del resto fidarsi è bene, ma in politica forse è meglio il contrario. La contropartita che sarebbe stata chiesta è una candidatura sotto il simbolo del Partito Democratico per le prossime regionali.

Cosa abbia risposto Raciti non è dato sapere, anche se si capirà presto dei movimenti che faranno Grillo e la sua lista Futuro per Marsala nei prossimi giorni. Ed ecco servito il grande bluff di Massimo Grillo. La nostra ipotesi, forse solo fantapolitica, e che Maggio, supportato da Grillo e con il sostegno del suo elettorato si candiderà a sindaco, in alternativa ad Alberto Di Girolamo con il beneplacito assenso dei vertici del Pd. Torniamo a ribadire, comunque, che per il momento è solo un sospetto; sarà il tempo a darci ragione o a smentirci .

Solo di una cosa siamo certi: se il rinnovamento tanto decantato dal Partito Democratico siciliano è quello visto alla Leopolda di Palermo e nella gestione della campagna elettorale di Marsala; sull’Isola non cambierà mai nulla.  Se questa è la rottamazione di cui parlava Matteo Renzi, in Sicilia c’è il rischio che oltre ai “volponi” ritornano, pure, i dinosauri della politica.

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