Grande partecipazione alla presentazione del libro di Don Alessandro Palermo: “la chiesa mediale”
Presentato ufficialmente a Marsala il libro di don Alessandro Palermo. Un denso e agile volume, edito Paoline, dal titolo “La Chiesa mediale. Sfide, strutture, prassi per la comunicazione digitale”. A presentare il libro, oltre l’autore, è stato don Ivan Maffeis Portavoce e Direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana nonché Consultore della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede. L’evento culturale, moderato da Antonella Lusseri, si è svolto presso il Complesso S. Pietro alla presenza di circa 200 persone, fra cui il Sindaco di Marsala dott. Alberto Di Girolamo, il sindaco di Salemi (la città di provenienza di don Alessandro) dott. Domenico Venuti, il tenente colonnello 6° reggimento bersaglieri Trapani, Gianni Patti, il comandante della Guardia Costiera, Gianluigi Bove; nonché il vicario diocesano, Don Vincenzo Greco e l’Arciprete, Padre Giuseppe Ponte.
Il testo parla di Chiesa e comunicazione e in particolare di come la Chiesa stessa debba muoversi nel complesso scenario dei social media. Don Alessandro Palermo, giovane sacerdote della Diocesi di Mazara del Vallo, attualmente Vicario parrocchiale del Duomo di Marsala, si è specializzato in Comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense con una tesi sull’Ufficio diocesano per le comunicazioni.
Don Alessandro è convinto “che la Chiesa e la Rete siano due realtà destinate ad incontrarsi. La Chiesa esiste perché deve rendersi presente lì dove l’uomo sviluppa la sua capacità di conoscenza di relazione e oggi – continua don Palermo – questi scenari sono i social network. Non possiamo, come Chiesa, rimanere indifferenti a questo scenario, con i social quando riusciremo a comprendere il giusto legame uomo-media sarà possibile creare preziose occasioni per testimoniare la buona notizia, abitare scenari in cui esprimere la bellezza della fede. La sfida è culturale – continua don Alessandro. Le diocesi, le parrocchie e le associazioni sono chiamate a rifondare i social media innestando al loro interno un nuovo senso di gratuità, di intimità e di fedeltà. Tutto dipende solo da noi”.