Gara di solidarietà a Mazara per dare un sostegno ai Di Marco, la famiglia stroncata nel naufragio del “Tre fratelli”

Il Sindaco di Mazara, On. Nicola Cristaldi, ha annunciato che nei prossimi giorni, sarà proclamato il lutto cittadino.

di marco-fratelli-naufragio-mazara del valloC’è incredulità, rabbia, dolore, sgomento a Mazara del Vallo per la tragedia del piccolo peschereccio “Tre fratelli” inghiottito martedì mattina dal mare a due miglia dalla costa. Mentre proseguono le ricerche dei due naufraghi, i fratelli Pietro e Daniele Di Marco, rispettivamente di 20 e 22 anni, si piange per la morte del padre, Vito Di Marco, 61 anni.

Attorno alla famiglia Di Marco, straziata dal dolore, si sta stringendo la piccola comunità di Mazara. Sono centinaia i messaggi di affetto e di preghiera che si possono leggere in tutti i social network. Non sono sufficenti, purtroppo, a comare l’immenso dolore. Tutti sperano che possano ancora trovarsi vivi i due fratelli o, nella peggiore delle ipotesi, che possano essere ritrovati i loro cadaveri per dargli una degna sepoltura. Il Sindaco di Mazara, On. Nicola Cristaldi, ha annunciato che nei prossimi giorni, sarà proclamato il lutto cittadino e l’Amministrazione Comunale si farà carico delle spese funebri. Un piccolo aiuto, ma non basta a sopperire al grave stato di disagio in cui versa la famiglia Di Marco. L’invito ad aiutare questa sfortunata famiglia viene esteso alla collettività, pertanto, tutti coloro che volessero dare una mano d’aiuto, possono inviare un contributo a: Di Marco Francesco Paolo attraverso Iban: IT 84 K030 6981 8821 0000 0005 013. Ogni fiore è un pensiero d’amore. Non sarà il denaro a ridare la felicità a questa famiglia, ma servirà comunque ad alleggerirli nell’immediato di altre incombenze. Recentemente erano stati sfrattati perchè non riuscivano a pagare la pigione della modesta abitazione occupata.

Vito Di Marco, era nato sotto una “cattiva stella”, la sua è stata un’esistenza difficile, vissuta tra stenti e miseria: in giovane età ha fatto il pescatore, poi ha tentato la fortuna in America con scarsi risultati, rientrato in Italia ha fatto il pizzaiolo fino a quando la salute glielo ha permesso, quindi la pensione. Con tanti stenti, aiutato dal primogenito che fa il muratore a Trapani, investono tutto su una imbarcazione con cui sollevare le drammatiche condizioni economiche della famiglia e nel tentativo di dare un’occupazione stabile agli altri due suoi figli. Ma con loro, purtroppo, ha condiviso solo un triste destino, quello di morire fra le onde del mare.

Forse a causare il naufragio è stata la poca esperienza. la città mormora, ma come si fa a vivere in quattro con soli 290 euro al mese di pensione. E, come spesso accade in questi casi, la disperazione porta a gesti talvolta anche gravi, a scelte drammatiche. Gli amici li descrivono come una famiglia molto unità che viveva con dignità il proprio disagio economico, gente onesta e dedita al lavoro, ma a Mazara di lavoro non se ne trova neanche l’ombra. Papà Vito e i due figli, si sarebbero “improvvisati” pescatori e, con l’aiuto economico di Francesco che fa il muratore a Trapani, il terzo fratello, hanno comprato una barchetta con la quale cercavano di darsi da fare per sfamare la famiglia.

La tragedia del “Tre fratelli” sembra essere uscita dalle pagine di un libro di Verga, ma qui, la realtà supera anche la fantasia. Quella dei Di Marco è una famiglia umile e sfortunata, ora anche distrutta dal dolore. Francesco Di Marco non si da pace, la barca comprata con tanti sacrifici ha strappato la vita ai suoi cari, al papà Vito ed ai suoi fratelli, Pietro e Daniele. Appresa la notizia e accorso prima al capezzale della madre che colta da un malore si trova in ospedale e poi alla Capitaneria di Porto di Mazara dove aspetta da ore una buona notizia.

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