Furbetti del ticket sanitari tra CVetrano, Partanna e S. Ninfa. Sanzioni per 130 Mila euro
La Tenenza di Castelvetrano, nel corso degli ultimi mesi, ha intrapreso e concluso una attività volta al contrasto delle indebite esenzioni connesse ai c.d. ticket sanitari, con particolare riferimento alle prestazioni erogate a cittadini apparentemente in possesso di limitate capacità reddituali. Sono oltre 180 le irregolarità riscontrate dai finanzieri nell’ambito dei comuni ricadenti nel distretto di Castelvetrano (Castelvetrano, Partanna, Santa Ninfa) e con riguardo alle sole posizioni relative all’anno 2013.
Le fiamme Gialle, insospettite dall’elevato numero delle esenzioni chieste per motivi reddituali, dopo aver acquisito dalle locali ASP l’elenco degli assistiti, hanno condotto una accurata analisi di rischio attraverso le numerose banche dati in uso al Corpo. L’incrocio dei dati ha permesso di rilevare che i redditi effettivamente percepiti da molti beneficiari superavano di gran lunga le soglie stabilite dalla legge per ottenere l’esenzione.
L’attenta elaborazione delle informazioni ha consentito di indirizzare l’attività verso i casi di maggior rilievo economico. Sono, infatti, stati sanzionati diversi cittadini con redditi e/o patrimoni effettivi particolarmente elevati che, in alcuni casi, superavano del 400% l’importo della soglia. Emblematici i casi di un’infermiera che ha acquistato un’abitazione su tre piani con attico, pur dichiarando all’ASP redditi sotto la soglia di “povertà” o, ancora, di una coppia di coniugi, ex dipendenti pubblici, con pensioni per complessivi 50.000 euro annui e investimenti finanziari oltreoceano, che hanno comunque inteso beneficiare dell’esenzione dedicata alle persone che versano in effettivo stato di bisogno.
L’attività di controllo nei confronti dei soggetti destinatari delle menzionate agevolazioni mira, da un lato, a salvaguardare gli interessi finanziari degli Enti erogatori e, dall’altro, a perseguire obiettivi di “equità sociale”, a tutela della corretta redistribuzione delle risorse pubbliche nei confronti di chi ne abbia effettivamente bisogno e reprimendo le condotte di indebita richiesta e/o percezione di sussidi e agevolazioni.