“Furbetti” del Reddito di Cittadinanza, scovati 127 trapanesi
REDDITO DI CITTADINANZA: LE FIAMME GIALLE TRAPANESI HANNO DENUNCIATO 127 PERSONE. CIRCA 1,2 MILIONI DI EURO DI CONTRIBUTI INDEBITAMENTE PERCEPITI.
I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani hanno scovato 127 “furbetti” del Reddito di Cittadinanza residenti nella provincia di Trapani. Le Fiamme Gialle hanno accertato la loro anomala posizione, nell’ambito delle attività finalizzate al monitoraggio e al controllo della spesa pubblica, attraverso la verifica delle condizioni legittimanti la fruizione del cosiddetto Reddito di Cittadinanza in capo ai soggetti beneficiari.
Tale misura di sostegno economico, come noto, spetta in presenza di concomitanti circostanze, autocertificate dal richiedente e volte a dimostrare non solo la propria condizione di difficoltà economico-reddituale, ma anche quella dei componenti il nucleo familiare di appartenenza.
Negli ultimi mesi sul territorio provinciale sono state individuate 127 persone che, simulando uno stato di indigenza economica, hanno indebitamente percepito somme di denaro per un importo complessivo pari a circa 1,2 milioni di euro. Dagli accertamenti eseguiti è emerso che diversi sono stati i comportamenti illeciti tenuti dai soggetti denunciati per ottenere indebitamente il beneficio economico.
Diversi soggetti hanno dichiarato: di essere disoccupati mentre, nella realtà, svolgevano un’attività lavorativa in nero; alcuni hanno omesso di indicare nelle domande di essere titolari, oltre alla prima casa, di altri beni immobili per un valore superiore alla soglia di euro 30.000; alcuni di non avere disponibilità economiche sui propri conti correnti, omettendo di dichiarare vincite di denaro conseguite dal gioco on line, ovvero la percezione di denaro erogato da compagnie assicurative; altri, infine, hanno chiesto la misura di sostegno economico non dichiarando fraudolentemente di avere precedenti penali per reati legati alla criminalità organizzata, o per truffa ai danni dello Stato.
Alcuni parenti di quest’ultimi, invece, hanno fatto domanda di ammissione omettendo di indicare la posizione del proprio congiunto la quale deve essere esclusa dal parametro della scala di equivalenza ai fini del calcolo del beneficio spettante.
Nello specifico, i servizi che hanno maggiormente caratterizzato i comportamenti illeciti tenuti dalle persone denunciate hanno riguardato:
– la scoperta da parte dei militari del Gruppo di Trapani e della Tenenza di Castelvetrano di 2 soggetti, uno residente a Trapani e l’altro a Castelvetrano, che omettevano di dichiarare consistenti vincite di gioco on-line pari, rispettivamente, ad euro 546.000 e ad euro 108.000, somme di gran lunga superiori al limite fissato dalla legge, pari ad euro 12.000;
– il deferimento alla competente Autorità Giudiziaria da parte dei militari della Tenenza di Castelvetrano di un soggetto che, nella Dichiarazione Sostitutiva Unica sottesa al beneficio previdenziale, ometteva di indicare la titolarità di un patrimonio immobiliare, ad esclusione della prima casa, valorizzato ai fini ISEE in 1,2 milioni di euro;
– la denuncia di 13 persone da parte dei militari della Compagnia di Marsala, della Tenenza di Alcamo e di Mazara del Vallo le quali, pur di ottenere il beneficio economico, hanno dichiarato di essere senza lavoro, mentre in realtà essi svolgevano attività lavorative in modo sommerso o irregolare.
Le posizioni illecite emerse oltre ad essere state comunicate alle competenti Autorità Giudiziarie di Trapani e Marsala, sono state segnalate all’I.N.P.S. per la revoca e il recupero del beneficio economico illecitamente percepito.
In particolare, costante e proficuo è stato il coordinamento info-investigativo con l’INPS che ha fornito ampia e fattiva collaborazione nell’esecuzione delle attività che hanno portato a scovare i soggetti indebitamente percettori della misura di sostegno economico.
L’attività posta in essere testimonia I’approccio trasversale dell’attività istituzionale del Corpo e l’attenzione particolare a contrastare fenomeni, come quelli portati alla luce che, attraverso l’accesso a benefici assistenziali da parte di chi non ne ha titolo, non solo generano un danno economico per le casse dello Stato, ma sottraggono risorse pubbliche che potrebbero essere destinate ad altre finalità ed utilità sociali a favore di coloro che ne hanno effettivamente bisogno.