Fuggono dagli arresti domiciliari, arrestati dai Carabinieri
Nella mattinata del 23 settembre, due militari dell’Aliquota Radiomobile del Comando Compagnia di Mazara del Vallo, mentre transitavano in via Madonna del Paradiso per giungere in caserma e iniziare il proprio servizio di pattuglia, notavano e riconoscevano tale Bazine Mohamed Lamine, cittadino tunisino trentunenne, transitare per le vie cittadine a bordo di ciclomotore: lo stesso, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, avrebbe dovuto trovarsi presso la propria abitazione invece di passeggiare per la città. Immediatamente i militari si ponevano sulle sue tracce, ma a causa del traffico intenso lo stesso riusciva a dileguarsi. I due Carabinieri, iniziato il servizio, si portavano quindi presso l’abitazione del tunisino evaso, attendendo il suo arrivo, avvenuto intorno alle ore 13:00. Il Bazine, accompagnato in caserma, non avendo fornito adeguate motivazioni per l’assenza dall’abitazione, veniva tratto in arresto per il reato di evasione e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sottoposto nuovamente alla misura degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, avvenuta il giorno successivo.
Contestualmente, proprio il 24 settembre 2015, i militari della Stazione CC di Mazara del Vallo traevano in arresto un altro soggetto, sottoposto agli arresti domiciliari. Intorno alle ore 17:00 di giovedì scorso, presso la centrale operativa del Comando Provinciale di Trapani scattava l’allarme per l’allontanamento di un arrestato domiciliare con braccialetto elettronico, Saverio Ienna, quarantottenne mazarese: i militari raggiungevano l’abitazione in pochissimi minuti, trovando però lo Ienna all’interno della propria abitazione. I militari sul posto si accorgevano, però, che nell’abitazione di fronte, ove si trovava un cantiere edile, vi era un operaio che lamentava il furto, durante la pausa pranzo, di un martelletto pneumatico. Tenuto conto che l’orario di allarme dello Ienna risultava compatibile con l’assenza dell’operaio dal cantiere, i Carabinieri decidevano di eseguire una perquisizione a casa del detenuto domiciliare, trovando la refurtiva sotto il letto, riconosciuta successivamente dal derubato e a quest’ultimo immediatamente restituita. Ienna Saverio veniva, quindi, tratto in arresto per i reati di evasione e furto in abitazione. Al termine dell’udienza di convalida, avvenuta il 25 settembre u.s., il Tribunale di Marsala emetteva sentenza di condanna a dieci mesi di reclusione.