Formazione regionale: “bloccati” 265 milioni di euro dall’Unione europea
Piove sempre sul bagnato, mai proverbio siciliano sembra essere più veritiero per descrivere la Formazione Regionale. L’Unione Europea avrebbe riscontrato innumerevoli irregolarità e gravi carenze nella Formazione siciliana.
E così, l’Unione europea ha presentato il conto alla Sicilia: 260 milioni di euro. Che l’Europa ha deciso di non restituire alla Sicilia, proprio perché la Regione ha gestito in maniera “allegra” i soldi (tanti) dell’Fse, cioè i soldi destinati alla Formazione siciliana, tra il 2000 e il 2008. Una batosta. Che adesso rischia di mettere in seria difficoltà il bilancio regionale. Quei 260 milioni infatti erano registrate in bilancio come entrate. Residui attivi, per la precisione. Ovvero somme considerate già proprie dalla Regione ma non ancora incassate.
Probabilmente, però, la Sicilia quei soldi non li vedrà più. Anche se la giunta di Crocetta, quattro giorni fa, ha deciso di avanzare un ricorso di fronte alla Corte di giustizia europea. Ma le accuse della Commissione, formalizzate a Palazzo d’Orleans lo scorso 17 dicembre sono pesantissime. Il documento dell’Ue passa in rassegna le varie contestazioni sollevate alla Sicilia a partire dal 2005. Nel mirino la spesa dei fondi destinati alla Formazione professionale ai tempi dei governi di Totò Cuffaro, quando il “tasso d’errore” (ovvero la non corrispondenza dei progetti regionali alle norme e alle regole comunitarie) arrivava a superare il cinquanta per cento.
Il membro della Commissione Marianne Thyssen, infatti, parla di “un’elevata frequenza di singole irregolarità nelle operazioni del programma operativo”. Irregolarità che nello specifico riguardano innanzitutto “operazioni non ammissibili”, cioè “progetti presentati dopo la scadenza dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione, progetti non ammissibili alle misure per le quali erano stati dichiarati, dichiarazione a posteriori di progetti non conformi ai criteri del Fondo sociale europeo”. Ma non solo. Nel mirino della commissione anche “spese non ammissibili” e tra queste anche quelle per il personale. Spese in questo caso “non correlate – si legge nella nota della Commissione – al tempo effettivamente impiegato per i progetti, errata ripartizione dei costi indiretti e/o delle spese parzialmente attribuibili ai progetti, consulenti esterni privi delle qualifiche richieste, giustificativi di spesa insufficienti, spese non attinenti ai progetti, spese contabilizzate in modo inappropriato”. Ma non solo. L’Unione europea ha puntato il dito anche contro il “mancato rispetto delle condizioni relative alle sovvenzioni per quanto concerne la partecipazione di terzi” e “l’esecuzione delle attività non conforme ai progetti”, oltre alla “violazione delle procedure di appalto e di quelle per la selezione dei docenti, esperti e fornitori”.
Un disastro, insomma. La Regione in quegli anni ha fatto un po’ quello che ha voluto. Chiamando consulenti senza titoli, selezionando docenti e formatori in modo discrezionale, lavorando a progetti diversi da quelli approvati dall’Europa, e inserendo tra le spese “da rimborsare”, somme non rimborsabili. E così, ecco la mazzata. Nonostante le precisazioni dell’amministrazione regionale, che ha indicato come, tra il 2007 e il 2008 la percentuale di errore fosse scesa di molto (“ma comunque troppo alta” contesta l’Europa), la Commissione ha calcolato una percentuale di errore del 32,65 per cento. Su tre euro spesi, insomma, uno è stato utilizzato in maniera illegittima. Una percentuale che si trasforma in una cifra-monstre. Considerato che lo stanziamento per l’Fse era di circa 1,2 miliardi, la cifra che l’Unione europea contestato alla Regione è di quasi 380 milioni di euro. Di questi, i fondi “europei” (visto che una quota di compartecipazione spetta alla Regione stessa) ammontano a 265 milioni. Che l’Europa non restituirà all’Isola. E che la Regione, se il ricorso alla Corte di giustizia non dovesse portare buone notizie, dovrà cercare di trovare altrove, tra le pieghe di un bilancio già in drammatiche condizioni.
fonte: www.livesicilia.it