Ferrovie sempre più carenti in Sicilia, incerto il futuro del sistema ferroviario
Il sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti Del Basso De Caro, risponde alle interrogazione dalla senatrice Pamela Orrù sulle Ferrovie
Sempre più incerto il futuro delle Ferrovie in Sicilia, ormai è prossimo il collasso. Malgrado le rassicurazioni di facciata, ovvero le belle parole espresse nei momenti di maggiore critici, il Governo Renzi, Trenitalia, Rete Ferrovie Italia ed il Governo Crocetta sanno che il sistema ferroviario in Sicilia è quasi inesistente e la continuità territoriale è un appannaggio. Il sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti, l’onorevole Del Basso De Caro, nel rispondere all’interrogazione dalla senatrice Pamela Orrù, getta la maschera e dichiara canditamene che, per quanto attiene alla Sicilia si parla di “ipotesi”, in quanto il sistema è talmente compromesso che una soluzione può essere assicurata solo attraverso una giusta sinergia tra le istituzioni competenti.
Una vera doccia fredda per le aspettative della Sicilia. E pensare che la senatrice trapanese, Pamela Orrù chiedeva nella sua interrogazione garanzie ben precise per quanto attiene: la continuità territoriale; il traghettamento dei treni nello stretto di Messina; il raddoppio della linea ferrata sulle tratte principali; l’ammodernamento della rete ferroviaria; il rifacimento e l’ammodernamento delle vecchie stazioni con sottopassaggi, scale mobili, di tapis roulant; il potenziamento delle tratte con convogli moderni e funzionali; il ripristino del ponte che ha interrotto la Palermo-Trapani, attraverso via Milo. In pratica la senatrice Orrù aveva chiesto, per la sua Regione, servizi ferroviari efficienti, funzionali e al passo coi tempi; al pari con quanto avviene generalmente nel nord Italia.
Il sottosegretario Del Basso De Caro, rispondendo in Aula alla interrogazione della senatrice Orrù, ha parlato di una ipotesi al vaglio dei vertici di Treni Italia e Rete Ferrovie Italiane per fare viaggiare, con un maggior comfort e sicurezza, i viaggiatori intercity sull’isola tramite l’utilizzo, alle attuali condizioni e tariffe. dei nuovi e più moderni collegamenti veloci. In pratica si vuol rendere più efficienti i collegamenti ferroviari con nuovi e più moderni convogli e con tratte sempre più veloci. Ovviamente, siffatta ipotesi dovrà essere prioritariamente condivisa con il governo locale. Di questo ed altro se ne parlato recentemente a Roma nel corso di un incontro che si è tenuto presso il Ministero Infrastrutture e Trasporti. Vi hanno partecipato i referenti delle parti in causa fra cui le autorità locali e della Regione Siciliana, proprio per determinare la volontà di procedere per un netto miglioramento dei collegamenti.
Parole, soltanto parole. Intanto il servizio ferroviario in Sicilia, che non ha mai brillato, oggi è carente più che mai. Diminuiscono le tratte, la rete ferrata è vecchia ed obsoleta, gran parte delle stazioni sono state chiuse per la spending review, i convogli impiegati sono vecchi, fatiscenti, privi di qualsiasi confort e, spesso e volentieri, sporchi e maleodoranti. Queste non sono “ipotesi”, ma realtà che andrebbero affrontate e risolte, con tempestività. Basta con l’Italia dei privilegi e delle mortificazioni. L’abitante di Roccafiorita, il più piccolo comune della Sicilia ha gli stessi diritti inviolabili del suo connazionale che vive a Milano.