E’ morto Enrico Coraci, il giovane colpito da un colpo di fucile
E’ morto Enrico Coraci, il giovane alcamese ferito gravemente da un colpo di fucile sparato da distanza ravvicinata da due balordi per futili motivi. Inutili si sono rilevati i ripetuti interventi dei medici del Cervello di Palermo per stapparlo alla morte. Le sue condizioni fin dal primo momento erano apparse disperate ai medici dell’Ospedale di Alcamo che lo hanno trasferito d’urgenza alle cure dei colleghi del Cervello, ma anche questi non sono riusciti a mantenere in vita il giovane. Una vita spezzata, pare, per un diverbio, una banale lite con i fratelli Francesco e Vincenzo Gatto di 29 e 22 anni, pregiudicati, originari di Balestrate ma residenti ad Alcamo. A loro sono giunti i carabinieri dalle immagini degli impianti di video sorveglianza. L’agguato è stato teso nelle prime ore di sabato scorso, in piena notte, mentre Enrico Coraci si trovava in via Ruisi, in un quartiere di case popolari ad Alcamo.
Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri della Compagnia di Alcamo i tre, Coraci da una parte, i fratelli Gatto dall’altra, attorno all’1,50 di sabato si sono incontrati in piazza della Repubblica ad Alcamo. Avevano da discutere di qualcosa, si ipotizza che dovessero risolvere qualche controversia, forse riguardante lo spaccio di droga – ma su questo aspetto gli investigatori si mantengono ancora cauti – sta di fatto che Coraci, dicono i carabinieri perché forse in preda ai fumi dell’alcol, reagisce sferrando un pugno in faccia ad uno dei fratelli Gatto, e poi si allontana con la sua auto. Un’ora dopo i tre tornano a incontrarsi in via Ruisi, dove i Gatto mettono in atto la loro vendetta armati di fucile. I movimenti dei tre sono finiti immortalati negli impianti di video sorveglianza. I carabinieri in poche ore sono riusciti a risalire alla identificazione degli aggressori, e nella serata di ieri i fratelli Gatto sono stati fermati su ordine della Procura di Trapani, pm titolare delle indagini la dott. Rosanna Penna. Sono adesso rinchiusi nel carcere di Trapani in isolamento.