Dragaggio del Porto o colmata B?

La Regione nell’autorizzare in data 24/11/2016 il dragaggio del porto di Mazara del Vallo ha respinto la richiesta del progettista di movimentare i fanghi nella cosiddetta Colma B. Ciononostante a Mazara si è continuato a fare confusione tra il dragaggio e lo smaltimento del materiale dragato e dal 7/2/2017 sono ripresi i comunicati come: “Basta con le pastoie burocratiche della Regione sul porto” e “Dragaggio porto canale di Mazara, la Regione rispetti le sue stesse leggi”. Al primo comunicato, sulla scorta di analoghe, precedenti dichiarazioni, ha dato risposta esauriente l’On. Baldo Gucciardi, stigmatizzando che l’ultimo ostacolo al dragaggio “non era dovuto alla burocrazia ma alle leggi sull’ambiente”, Giornale di Sicilia, Cronaca di Trapani, pag. 24 del 17/11/2016.

L’altra pubblicazione desta maggiore sgomento se è vero, come è vero, che il Piano Regolatore del Porto di Mazara risale al 1968 e attraverso varianti è stato bocciato dalla Regione nel 1991 proprio nella parte attinente alla trasformazione della Colmata B. Cosa confermata nel PRG, approvato nel 2003, fino ad arrivare alla data 12/5/2011 in cui il Consiglio comunale, nell’approvare le “Direttive per la revisione del PRG”, ha respinto le previsioni dell’Amministrazione per l’area portuale, invitandola a rivedere le “Linee guida per il PRP”. Che senso ha parlare, quindi, di “previsioni” non approvate, risalenti a tanti anni addietro, mai espletate o rettificate? Che senso ha dire: “abbiamo a cuore, ancor più perché siamo i promotori della Blue Economy, la tutela dell’ambiente, dell’avifauna e delle risorse acquatiche”, quando si attacca il massimo Istituto Italiano sulla ricerca ambientale, l’ISPRA, ex INFS, alle dipendenze del Ministero dell’Ambiente, reo d’avere risposto ad alcuni quesiti sulla Colmata B che, nel 2011, gli sono stati posti dalla IV Commissione comunale ambiente?

E che tutela ambientale è quando contemporaneamente si lascia intendere d’avere le scatole piene delle “ben otto zone SIC, ZPS, Ramsar che insistono nel territorio mazarese”? Contraddizioni inspiegabili se è vero, come è vero, che le zone a cui si fa riferimento: Capo Feto, Laghetti Preola e Sciare di Mazara, sono, allo stesso tempo, SIC, ZPS e Ramsar. Se poi mettiamo in conto che i laghetti Preola sono nel comprensorio delle Sciare di Mazara, allora le zone si riducono a due, alle quali va aggiunta la parte (minima) delle Sciare di Marsala che si incunea nel territorio mazarese.

Ci sarà a Mazara chi, più che al dragaggio del porto, mira a mettere le mani sulla Colmata B? Che male c’è a dirlo apertamente? L’allusione ai cento miliardi delle vecchie lire, come da “Sicilia Oggi Notizie”, Anno 1, Nr. 3, del 10/2/2017, pag. 4, non può arrecare pregiudizio, visto che la compatibilità delle opere che si vogliono realizzare con quei soldi deve passare attraverso le Valutazioni Ambientali e la Relazione Paesaggistica. Sarebbe stato opportuno, comunque, ricercare siti alternativi allo smaltimento dei fanghi dato che il Ministero dell’Ambiente è dal 2007 che raccomanda di rispettare le qualità ecologiche della Laguna di Tonnarella o Colmata B. Così continuando, chissà cosa scriveranno quando leggeranno gli studi sulla Laguna pubblicati dail’ARPA e dall’Università di Palermo nel 2016.

Enzo Sciabica
Naturalista.

CATEGORIE
Condividi

Commenti

Wordpress (0)