Delusione ed amarazza nel comitato di Grillo, Massimo “lascia” la politica
La scelta degli assessori ha affossato le ambizioni di Grillo
C’è tanta amarezza, delusione, rabbia, ma anche rassegnazione, nelle parole a caldo, espresse ieri Massimo Grillo, intervenuto al comitato per rincuorare i suoi sostenitori. “Ho finito il mio impegno politico per Marsala” . Un sorta di addio alla politica attiva, una resa in condizionata davanti al responso delle urne che l’hanno visto uscire perdente dal ballottaggio con Di Girolamo. “Seguirò l’avvio di questa amministrazione per supportare inizialmente i consiglieri eletti nella mia coalizione – aggiunge Grillo – poi mi farò da parte”. Una cosa però Massimo Grillo con orgoglio la rivendica: “Il nostro progetto politico era migliore di quello dei nostri avversari. Peccato”.
Con Grillo escono di scena anche gli assessori designati dallo stesso, forse il punto più debole di tutta la sua campagna elettorale. Poco conosciuti, esposti, anche poco trascinatori, se vogliamo. “Ma non si può pretendere da un lato il cambiamento e poi avere anche una Giunta di gente smaliziata – si difende Grillo – se si vuole rinnovare si perde in esperienza, è un prezzo da pagare”. Il prezzo è stato alto, perché sin dall’inizio Grillo si è dovuto caricare il peso di tutta la campagna elettorale in quanto i suoi “tecnici” non sapevano affrontare. Ci si chiede perchè li abbia scelti, visto che gli stessi si sono rilevati tutt’altro che un punto di forza.
“L’armata Grillo”, fatta da 8 liste e quasi 240 aspiranti consiglieri comunali, e la strategia affidata a “vecchi lupi” della politica locale, non poteva perdere. Invece ha perso e con un grande disavanzo di voti. Il fronte Grillo ha iniziato a tremare subito dopo la nomina della squadra assessoriale. Gli assessori, giovani professionisti, stimati ed apprezzati, non sono mai stati “digeriti” dai partiti e dai movimenti in quota ai quali si sarebbero dovuti trovare. Questo scollamento fra i partiti ed il candidato a sindaco Grillo non si è mai ricucito. Massimo Grillo è partito tardi, da una posizione di svantaggio (era alleato di Di Girolamo fino ad una riunione prima dell’ufficializzazione della propria candidatura), e nel tentativo di recuperare terreno ha cercato di mettere dentro la sua coalizione tutto quello che poteva, fino ad arrivare al numero di ben otto liste, “con dentro tutto e il contrario di tutto” lo sfotteva Di Girolamo. Quantità non fa qualità, e mentre all’inizio dalle parti di Grillo si sperava in una vittoria al primo turno, via via si è capito che la penetrazione di Di Girolamo tra i marsalesi era più profonda di quanto si pensasse. E il risultato del primo turno ne è stato la dimostrazione.
Non è servita nemmeno la scesa in campo di illustri personaggi della società del calibro del notaio Salvatore Lombardo e dell’avv. Stefano Pellegrino. Ancora peggio è stato il responso delle urne al secondo turno. Marsala ha detto a chiare lettere no alla sindacatura di Massimo Grillo e lo ha congedato con un poco gratificante 31,94 dei consensi. E pensare che avrebbe dovuto essere eletto a primo turno!
L’AVVOCATO PAOLO PALADINO E’ SCESO IN CAMPO PER DI GIROLAMO SIN DALL’INIZIO DELLA CAMPAGNA PER LE PRIMARIE.
GIUSTO PER PUNTUALIZZARE…
Ha perfettamente ragione, l’avv. Paladino è sempre stato con il sindaco Alberto Di Girolamo. Ci scusiamo per il refuso di stampa, che abbiamo già provveduto a correggere con l’avv. Stefano Pellegrino. La ringraziamo gentilissima lettrice per la segnalazione.