Minacce a Borsellino: Crocetta ad un passo dalle dimissioni

lucia_borsellino“Va fermata, fatta fuori. Come suo padre”. Il riferimento è all’ex assessore alla sanità regionale Lucia Borsellino, figlia del Procuratore Paolo Borsellino fatto saltare in aria assieme agli agenti della sua scorta nell’attentato di Via D’Amelio a Palermo, 23 anni fa. La frase choc  che ha sconvolto e indignato l’opinione pubblica, nonchè la coscienza di chi si batte da sempre per la legalità  sarebbe stata pronunciata da Matteo Tutino, ex primario dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, al telefono con il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. L’intercettazione è stata pubblicata dal settimanale L’Espresso, che oggi ha anticipato i contenuti di un articolo contenuto nel numero in edicola domani. Crocetta, secondo quanto riporta L’Espresso, “non si indigna” e “non replica” alle parole del suo medico personale, Matteo Tutino che attacca l’allora assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino. Appaiono.  “Inevitabili le dimissioni di Crocetta ed il ritorno alle urne dei siciliani con nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile!”. A sostenerlo è il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, che ha commentato così, su Twitter, la frase-choc di Matteo Tutino. L’unica colpa della figlia del magistrato ucciso dalla mafia è quella di aver lasciato la guida dell’Assessorato Regionale alla Salute proprio in seguito allo scandalo che ha coinvolto Tutino, indagato per truffa, peculato, abuso d’ufficio e falso.
L’inchiesta è la stessa che un anno fa portò alla notifica di un avviso di garanzia non solo per Tutino, ma anche per l’allora commissario straordinario dell’ospedale Villa Sofia, Giacomo Sampieri, per il direttore sanitario Maria Concetta Martorana e per Damiano Mazzarese, primario della Rianimazione e per un periodo responsabile delle Chirurgie dell’ospedale palermitano.
“Se confermate, quelle parole ci sembrano di una tale gravità da giustificare decisioni drastiche e dirimenti quali potrebbero essere le dimissioni”, commentano Pippo Zappulla e, Angelo Capodicasa del Pd.

Non è più tempo di parole ma di fatti. Non è più tempo di tergiversare ma è ora di prendere atto che si è al punto di non ritorno – dichiara Michela Giuffrida, deputato europeo del Pd.

-. Il Partito Democratico, che fino a ieri ha tentato, con un gesto di responsabilità, di raddrizzare la rotta per governare finalmente una Regione che ha bisogno di una classe politica sobria e responsabile, rompa gli indugi e chieda, all’unisono, al Presidente di fare un passo indietro. In caso contrario si prenda atto che, comunque, la legislatura è al capolinea e che è indifferibile e urgente andare a nuove elezioni. Alla vigilia del tristissimo anniversario del 19 luglio – conclude Michela Giuffrida –, questo sarà un segnale di coerenza e buon senso che i siciliani, e gli elettori, sapranno certamente cogliere. Un abbraccio a Lucia Borsellino, alla quale esprimo piena e affettuosa solidarietà“.

Anche il gruppo di Sicilia Democratica è indignato è per l’accaduto ed ha diffuso un comunicato stampa a firma dell’ On.le Totò Lentini – Capogruppo Sicilia Democratica per le Riforme all’ARS: “ Assolutamente inaccettabile quanto appreso dalla stampa circa il contenuto delle intercettazioni telefoniche a carico di Tutino. E’ raccapricciante ed inquietante pensare che uomini chiave della pubblica amministrazione, gratificati per il livello di professionalità posseduta, possano esprimere pensieri di tale gravità e nefandezza. La lotta alla criminalità, al malaffare, alla corruzione sono – come ha dichiarato l’Assessore Borsellino e come sosteniamo da sempre – anche grazie alla testimonianza data dai nostri Assessori Reale e Caleca – la “precondizione di qualsiasi attività”. La memoria dei magistrati e di quanti hanno sacrificato la propria vita per difendere diritto e legalità vanno preservati e difesi contro chiunque li metta in pericolo. Tenere alta l’attenzione e non lasciare spazio a equivoci. Siamo certi che le dichiarazioni rese dal Presidente Crocetta siano vere perché notevole è la sua storia quanto ad impegno nella lotta alla mafia. Proprio per questo chiediamo che il Presidente chiarisca la sua posizione alla magistratura in maniera da liberare l’azione di governo da equivoci e ombre”.

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