Un corso di laurea triennale per i geometri del futuro
Riaffermare la centralità della figura del geometra nella società partendo dalla scuola. Questa in sintesi la mission definita ieri nel corso del seminario formativo dal titolo “Il Geometra del futuro: scuola, lavoro, competenze”, organizzato dal Collegio dei geometri di Trapani e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente del Consiglio nazionale dei geometri e dei geometri laureati, Maurizio Savoncelli.
“La riforma della scuola ha creato non poca confusione attorno alla figura del geometra – ha spiegato il presidente del Collegio dei geometri di Trapani, Francesco Parrinello, ieri nell’aula magna del Polo universitario trapanese –. La cancellazione degli Itg (Istituto tecnico per geometri) e la loro sostituzione con i Cat (Periti in Costruzioni, ambiente e territorio) ha ingenerato l’errata convinzione che la figura del geometra sia stata cancellata. In realtà, è scomparso solo il titolo scolastico a conclusione del percorso formativo della scuola di secondo grado. Oggi per ottenere la qualifica non basta più solo il diploma, è necessario il tirocinio ed il superamento dell’esame di abilitazione per la professione ai fini dell’iscrizione all’albo. Il geometra non è affatto scomparso e le sue competenze rimangono quelle di sempre. Così come rimane invariato il ruolo di centralità rispetto all’ambiente in cui vive”.
“La crisi che sta scuotendo l’intero sistema Italia ha intaccato in maniera meno incisiva la figura professionale del geometra – ha sottolineato il presidente del Consiglio nazionale dei geometri, Maurizio Savoncelli -. Il fattore più importante di questa sorta di “resistenza attiva” dipende dal fatto che il geometra “vive” il territorio in maniera più profonda di quanto non facciano altri professionisti. Questo radicamento lo porta a sviluppare una relazione più diretta e fiduciaria con i propri clienti, per certi versi paragonabile a quella che si instaura tra il medico di base e il paziente. Il Geometra risponde ai problemi immediati e più comuni che si possono verificare in qualsiasi casa e, nell’ipotesi che questi siano di natura superiore alle proprie competenze, è in grado di indirizzare al professionista più adatto, che sia l’Ingegnere o l’Architetto. Per quanto riguarda le sue competenze e la maniera per riformarle, come CNGeGL stiamo portando avanti un progetto di laurea triennale per i Geometri. Si tratta di un corso universitario focalizzato sulle competenze specifiche del geometra e fortemente professionalizzante. Un percorso di specializzazione propedeutico all’esercizio della professione al quale si potrà accedere dopo il conseguimento del diploma, da svolgersi all’interno dell’Istituto tecnico di provenienza e in prosecuzione verticale con l’istruzione secondaria di secondo grado (l’attuale CAT).
Il nostro obiettivo – ha concluso il presidente Savoncelli – è di rendere operativa la riforma a partire dall’anno accademico 2015/2016. In tal modo sarà possibile consentire l’accesso al percorso che ho descritto già ai ragazzi che nell’anno scolastico 2014/2015 per primi si diplomeranno in Costruzione, Ambiente e Territorio, aprendo la strada ad una generazione che non vuole identificarsi né con gli architetti, né con gli ingegneri, ma esclusivamente con la propria professione: importante, specifica, riconoscibile, unica.
ma quando i GEOMETRI erano parte del CO.GE.PA.PI, poi fallito nel vuoto, non erano proprio loro insieme ai periti industriali a PARLARE MALE DELLE LAUREE TRIENNALI? facendo addirittura scrivere che il loro diploma vale più di una laurea in ingegneria? [28 giugno 2012 forum co.ge.pa.pi. ROMA ; autrice Benedetta Pacelli] Questi geometri hanno le idee un pò confuse!! Più che della laurea triennale hanno bisogno di un buon psicologo.