Coronavirus, pochi o assenti i controlli sanitari negli aeroporti siciliani

Dopo le polemiche, sollevate dal Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, circa gli “scarsi” controlli sanitari preventivi alla diffusione del coronavirus nell’Aeroporto di Fontanarossa di Catania il quadro delle misure di prevenzione appare ancora incerto, anche a Palermo.

Un nostro lettore, arrivato oggi all’Aeroporto di Palermo da quello di Napoli (volo V71547) con VOLOTEA, denuncia l’assenza di prevenzione sanitaria alla diffusione del coronavirus: nessun percorso obbligato da seguire, nessun operatore socio sanitario munito di scanner della temperatura corporea, nessun posto fisso di controllo sanitario, nessuna ambulanza in prossimità dell’uscita dello scalo. E’ pur vero che il nostro lettore proveniva da un’area geografica a scarso rischio di contagio, ma nessuno sapeva se lo stesso, o gli altri suoi compagni di viaggio, provenissero dal nord’Italia, dall’estero e ancor peggio dalla Cina, dalla Corea del Sud o da altre zone considerate particolarmente “calde”.  Lo stesso ci ha raccontato che anche nell’aerostazione partnopea non vi era alcun presidio di controllo. Nei due aeroporti, tra arrivi e partenze, vi erano comunque viaggiatori provenienti da diverse parti del mondo, verosimilmente anche cinesi, coreani, ecc.

Alla luce di ciò viene lecito chiedersi come intende il nostro Paese frenare il contagio del coronavirus in aree dove la presenza dei contagiati è ancora minima e, pertanto, “sotto controllo”?

Sabato scorso il Presidente della Regione Nello Musumeci, al rientro da Palermo, eseguì personalmente un controllo all’Aeroporto di Fontanarossa, dove ha evidenziato, a suo dire, “falle” nei controlli. Le sue sollecitazioni al Governo Nazionale suscitarono non poche polemiche.  Il direttore regionale dell’ Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera che dipende dal ministero della Salute, Claudio Pulvirenti, su un quotidiano ha smentito le parole del governatore che aveva parlato di controlli solo da tre giorni da parte del personale dell’Usmaf.

“Niente di più falso”, ha detto Pulvirenti il quale dice di attenersi alle disposizioni che arrivano da Roma, secondo cui i controlli sanitari vanno fatti solo sui passeggeri in arrivo da voli internazionali o in transito da Roma (da scali esteri) con meta finale Catania. Tuttavia, negli ultimi giorni sarebbero stati effettuati controlli a campione anche su chi arriva dagli scali di Milano, Bergamo, Venezia e Bologna.

Musumeci ha ribattuto le parole di Pulvirenti: “Comprendiamo la paura con la quale il direttore regionale dell’Usmaf abbia dovuto smentire quello che ha dichiarato pubblicamente davanti al prefetto di Catania, quello che hanno detto a noi i volontari, in presenza dei funzionari di polizia, e quello che hanno visto, nei giorni scorsi, migliaia di passeggeri in arrivo allo scalo etneo”.

Il presidente della Regione ha aggiunto: “Sono indignato e penso che un funzionario dello Stato che mente pubblicamente non abbia il minimo senso delle istituzioni. A questo punto desidero sapere se da Roma è arrivato un nuovo impulso a non controllare i voli che arrivano dalle tre Regioni più esposte. Scriverò al ministro Speranza. Basta con questi giochetti sulla pelle dei siciliani”.

Stessa situazione, stando ad un post con 153 commenti (pubblicato sul gruppo: aeroporto trapani/marsala news da tutta la Sicilia (https://www.facebook.com/groups/301778136858/?ref=br_rs) anche al Trapani Birgi si sarebbero verificate “anomalie” nelle misure di prevenzione della diffusione del coronavirus sul territorio

E’ pur vero che le polemiche non servono a nulla, ma è anche vero che gli scarsi o assenti controlli agli arrivi negli aeroporti siciliani non fanno dormire sogni tranquilli. Sarà pure quell’influenza che sta tanto a cuore evidenziare ai provetti keyboard lions” (leoni da tastiera) e che chi si preoccupa più di tanto non capisce nulla, ma nessuno può permettersi di scherzare con le vite umane. Il coronavirus non sarà pericoloso ma ha già portato tanti lutti in Italia e nel resto del mondo. E questo nessuno lo potrà mettere in discussione.

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