Contrabbando di bionde in alto mare, sequestrate 610 casse di sigarette
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L’inseguimento è durato oltre due. Il peschereccio tunisino malgrado abbia cercato di scappare con manovre pericolose, le tre unità navali italiane intervenute gli hanno sbarrato ogni via fuga. E’ stato un guardacoste della sezione operativa navale di Mazara del Vallo, alla fine, ad abbordarlo consentendo ai finanzieri, senza conseguenze per l’incolumità dell’equipaggio e dei militari, di salire a bordo a circa 17 miglia a Sud-Ovest di Marsala.
L’equipaggio tunisino prima dell’affiancamento, ha incendiato diverse casse di sigarette di contrabbando e le ha lanciate in mare, inoltre ha anche tentato di affondare l’imbarcazione allagandola, ma i militari della Finanza, immersi in acqua, hanno svuotato l’imbarcazione e chiuso le falle. Un escamotage che è servito a poco. La barca, presa a rimorchio, è arrivata nel porto di Mazara del Vallo alle 10 del primo maggio dove la perquisizione e il sequestro, oltre agli arresti, sono stati messi a segno dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo e della Tenenza di Mazara del Vallo, insieme ai militari delle unità navali che avevano operato il fermo.
Una volta approdata a Mazara del Vallo, sotto stretto controllo dei militari, sull’imbarcazione sono state sequestrate 610 casse di sigarette di contrabbando di marca “Royal”, “Time” e “Oris”, provenienti dalla Tunisia, per oltre 6 tonnellate. Agli arresti soni finiti i cinque membri dell’equipaggio, tutti tunisini, con le accuse di associazione finalizzata al contrabbando internazionale e resistenza in mare alle unità navali.