Condannato Nicola Cristaldi, deve risarcire quasi 83 mila euro, per aver assunto violando il patto di stabilità
Nicola Cristaldi: "Ricorrerò in Cassazione. Comunque sia, rispetterò le decisioni finali e, nel caso di conferma, naturalmente, pagherò la sanzione"
I giudici d’appello della Corte dei Conti della sezione Sicilia hanno confermato la condanna del sindaco di Mazara del Vallo, Nicolò Cristaldi, che dovrà risarcire il Comune di quasi 83 mila euro per avere assunto alcune persone nel suo staff nonostante nel 2008 era stato sforato il patto di stabilità. In primo grado la procura aveva chiesto un risarcimento pari a 361 mila euro da dividersi in parti uguali tra il sindaco e Antonio Ingargiola, responsabile del Settore 2 «Economia e Finanze». L’assoluzione del dirigente già in primo grado è stata confermata anche in secondo grado. I giudici di appello, infatti, hanno respinto il ricorso presentato dal sindaco”. In presenza del mancato raggiungimento degli obiettivi del patto di stabilità – si legge nella sentenza – l’instaurazione di rapporti di lavoro, di qualunque natura e durata determina, di fatto, la violazione di un divieto espressamente posto dalla legge, con la conseguente responsabilità in ordine alle relative illegittime assunzioni”.
Cristaldi: “Ricorrerò in Cassazione. La vicenda è più che nota: la Giunta Macaddino non aveva rispettato il patto di stabilità nel 2008 e pertanto, secondo l’interpretazione della Corte dei conti, nel 2009 non avrei potuto far avvalere il Comune delle prestazioni professionali del personale di staff. Naturalmente ricorrerò in Cassazione, laddove riteniamo di sollevare anche la questione di costituzionalità della norma sanzionatoria”. Lo dice il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi. “Comunque sia, rispetterò le decisioni finali e, nel caso di conferma, naturalmente – conclude – pagherò la sanzione, nonostante sia palese che grazie alla nostra azione, collaborati dallo staff e dagli esperti, dal 2010 siamo riusciti, a differenza del passato, a riportare i conti in ordine e a rispettare sempre il patto di stabilità”.