Concorsi truccati all’Università: indagati 7 docenti siciliani
Sette docenti universitari sono stati arrestati per reati corruttivi dalla guardia di finanza di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta su concorsi truccati. Le misure sono scattate a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, disposta dal gip su richiesta dei pm fiorentini Luca Turco e Paolo Barlucchi.
Altri 22 sono stati colpiti dalla misura dell’interdizione dalle funzioni di professore universitario e da quelle connesse ad ogni altro incarico accademico per la durata di 12 mesi.
Nell’inchiesta, che riguarda tutto il territorio nazionale, risultano indagate complessivamente 59 persone. Tra questi ci sono anche un professore dell’Università di Palermo, Andrea Parlato, Francesco Randazzo di Catania e Alessandro Filippo Cimino, palermitano ma docente alla Kore di Enna. Indagati ma anche interdetti dallo svolgimento delle funzioni universitarie per 12 mesi, Salvatore Sammartino, Daniela Mazzagreco e Maria Concetta Parlato dell’Università di Palermo, Andrea Colli Vignarelli dell’Università di Messina.
Tra gli indagati c’è anche l’ex ministro Augusto Fantozzi. Fantozzi rischia l’interdizione dalla professione di docente, in merito alla quale il gip si è riservato di decidere dopo l’interrogatorio. Ai domiciliari sono finiti Fabrizio Amatucci, docente alla Federico II di Napoli, Giuseppe Maria Cipolla (Università di Cassino), Adriano di Pietro (Università di Bologna), Alessandro Giovannini (Università di Siena), Valerio Ficari (Università di Roma 2), Giuseppe Zizzo (Università Carlo Cattaneo di Castellanza, Varese), Guglielmo Fransoni (Università di Foggia).
Secondo quanto spiegato, le indagini sono partite dal presunto tentativo da parte di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore, candidato al concorso per l’abilitazione scientifica nazionale all’insegnamento nel settore del diritto tributario, a ritirare la propria domanda, allo scopo di favorire un altro ricercatore, in possesso di un curriculum notevolmente inferiore, promettendogli in cambio l’abilitazione nella tornata successiva.
Le indagini, spiega la finanza in una nota, hanno consentito di accertare “sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario”, – alcuni dei quali pubblici ufficiali poiché componenti di diverse commissioni nazionali nominate dal Miur -, finalizzati a rilasciare abilitazioni “secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori”, per soddisfare “interessi personali, professionali o associativi”.
Questa mattina i finanzieri hanno eseguito oltre 150 perquisizioni domiciliari in uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali. Per 7 docenti che figurano tra gli indagati il gip Antonio Pezzuti si è riservato la valutazione circa la misura interdittiva dalla professione all’esito.
Fonte: www.gds.it