Cluster BioMediterraneo: ancora “attacchi strumentali” a Dario Cartabellotta
Cluster BioMediterraneo – Milano Expò 2015. Non esiste Regione più autolesionista della Sicilia che, pur di “combattere” guerre politiche e stroncare carriere non guarda in faccia a nessuno. Oggi amici e domani nemici, pur di continuare a restare in sella a quella “stramaledetta” poltrona che si è conquistata col “sangue ed il sudore” e quando ciò non è stato sufficiente “vendendo pure l’anima al diavolo”. E, in un’Isola costellata da “fallimenti” in campo agricolo, anche quei pochi successi ottenuti vengono messi in dubbio e con essi cadono gli “dei” pure dall’olimpo.
Ecco in poche ore crollare l’immagine del Cluster BioMediterraeo e con esso il suo “artefice”, Dario Cartabellotta, “silurato” dalla sua “amica” Sara Barresi, oggi Assessore all’Agricoltura. Il tutto accade in questo grigio fine ottobre siciliano, a cavallo tra la vecchia e la nuova giunta di Crocetta! Nello stesso momento in cui ogni Regione, ogni Nazione decanta il successo dell’Expò 2015 di Milano e cerca di posticipare nel tempo la ricaduta dei benèfici effetti della promozione agroalimentare in ambito planetario; la Sicilia invece mette in risalto le proprie – reali o presunte poco importa – deficienze e negatività. Del resto in Sicilia è noto che si costruisce per anni… per poi distruggere tutto in un manciata di secondi, senza preoccupazione alcuna se a rimetterci è l’immagine sana e produttiva dell’intera Isola
Come dire… danni collaterali. Si gioca a Palermo l’ennesimo rimpasto della giunta di Governo, evento importantissimo dove anche le “scope” dai gabinetti degli assessorati sono stati chiamati al fronte per una guerra fratricida. La prima “vittima” predestinata è Dario Cartabellotta, già assessore regionale e direttore dell’assessorato agricoltura siciliana che, reduce del “successo” conseguito a Milano, dove da quasi un anno vive e lavora, per meglio seguire da vicino il Cluster Bio Mediterraneo, lo avrebbe atteso il giusto riconoscimento del ritorno alla guida dell’Assessorato. Invece, così, non sarà; nei suoi confronti è stata avviata una campagna mediatica di delegittimazione, denigrazione e forse anche di diffamazione
Lui non ci sta a sopportare tante “menzogne” e in conferenza stampa questa mattina, a seguito delle notizie apparse sulla stampa regionale, respinge ogni addebito circa a presunte illazioni, a immaginarie anomalie gestionali, irregolarità delle procedure e della gestione dello spazio comune. Contrariamente a quanto si voglia far passare per “scandalo” il Cluster BioMediterraneo – per Dario Cartabellotta – è stato un successo
straordinario sia per la Sicilia che per tutto il Mediterraneo (a fine articolo la dichiarazione ufficiale rilasciata da Dario Cartabellotta).
Una storia strana. Difficile da spiegare. A Dario Cartabellotta non gli permetteranno di tornare, di rifare l’assessore nell’ormai prossimo rimpasto della Giunta Crocetta, esclusivamente riservata parlamentari. Non ci sarebbe spazio per i tecnici in questa giunta, neache per il responsabile del cluster BioMediterraneo della Sicilia. Anzi gli si rende difficile la vita. A farlo è Rosaria Barresi, assessore regionale all’Agricoltura, collega dell’amministrazione Regionale che con lui ha condiviso in tempi diversi ruoli e funzioni di direttore generale ed assessore al Dipartimento Agricoltura. Secondo il governo, Cartabellotta avrebbe fatto un eccessivo uso di affidamenti diretti ritardando a trasferire le risorse dal conto del cluster a quello della Regione con in mezzo un pignoramento da 300mila euro.
Addebiti che Cartabellotta non accetta: «Abbiamo fatto tutto con personale della Regione, cercando di spendere meno pure sugli appartamenti in affitto. Non ho parlato a maggio perché era una partita troppo importante. Tutti i miei atti sono stati da quel giorno sotto controllo, nonostante noi abbiamo aderito al protocollo di legalità previsto dalla Autorità anti corruzione. Ho eseguito tutte le prescrizioni che ho ricevuto . Non avrei versato con tempestività le somme? Si può fare solo un versamento al mese. Abbiamo versato finora oltre un milione e 200 mila euro».
Dichiarazione ufficiale rilasciata da Dario Cartabellotta:
“Basta tentativi di delegittimazione. Io non ci sto a sopportare ulteriori tentativi di delegittimazione, denigrazione e forse diffamazione” esordisce così Dario Cartabellotta, Responsabile Unico del Cluster Biomediterraneo, in conferenza stampa questa mattina, a seguito delle notizie apparse sulla stampa regionale, che a fronte di quanto trasmesso dallo stesso Cartabellotta alla commissione ispettiva nominata i primi di maggio dal Presidente della Regione Rosario Crocetta, pongono l’accento su: anomalie gestionali, irregolarità delle procedure e della gestione dello spazio comune.
“Mi si contesta di avere frammentato gli incarichi di progettazione dei 4 stand presenti all’interno del Cluster e dedicati rispettivamente al forno, wine bar, dolceria e cucina, quando di fatto al cluster biomed la Sicilia non ha progettato nulla- afferma Cartabellotta – La Sicilia ha avuto affidato da Expo questi chioschi, che ad oggi hanno fruttato circa 800 mila euro di
entrate, con la vendita dei prodotti siciliani, per i quali ci siamo limitati ad attrezzarli, con quanto ci è stato gratuitamente fornito dagli sponsor”.
“Il cluster a parte il contributo dato dalla Regione Siciliana, nella qualità di Official Partner di Expo Milano 2015, pari a 3 milioni di euro, poi si è dovuto auto reggere con risorse proprie – prosegue il Commissario Unico – Tutte le risorse introitate dal Cluster sono tracciabili attraverso i movimenti di un conto dedicato, a suo tempo autorizzato dall’Assessore pro-tempore, Nino Caleca, acceso presso Banca Intesa San Paolo, in quanto Official partner di
Expo. Tutte le entrate afferenti a questo conto, sono state versate con cadenza mensile, attraverso quattro decreti, per un totale di circa 1 milione e duecentomila euro sul capitolo della Regione, dal quale non è stato speso neppure un euro. Si è scritto pure – prosegue Cartabellotta – che ci sarebbe il problema di un pignoramento su questo conto; si tratta di un pignoramento
afferente l’attività del dipartimento acque e rifiuti, che erroneamente era stato esteso anche al conto dedicato del cluster. Attraverso una nota di diffida, che ho fatto alla san paolo, ho ottenuto la revoca dell ‘atto di pignoramento e lo sblocco delle somme, anche perché vi chiedo come avremmo potuto versare le somme dal conto dedicato alla contabilità regionale se il conto fosse stato pignorato?”.
Cartabellotta rende noto che il bilancio del Cluster risulta essere assolutamente positivo, si registrano infatti all’attivo circa 2 milioni e 300 mila euro, ricavati dalla vendita dei prodotti, dalle entrate delle aziende e dei comuni, dalla prestazione dei servizi di gal e gac, che coprono ampiamente le uscite.
“Resto sorpreso rispetto alla nomina di un commissario ad acta, con il quale comunque ho cominciato a lavorare e continuerò a farlo nei prossimi giorni – conclude Dario Cartabellotta – Il Cluster BioMediterraneo è stato un successo straordinario sia per la Sicilia che per tutto il Mediterraneo”.