Cibo sano e genuino, al via il circuito “sicilia chilometro zero”

Autorizzate le prime 38 aziende dove si consumerà cibo di qualità, tracciato e biologicamente diverso

cibo-agricoltura-km0-chilometro-zero-enogastronimia-siciliana_marsalanewsCon la firma dei primi 38 decreti di autorizzazione prende in via in Sicilia il circuito di eccellenza dei prodotti “Sicilia a chilometro zero”. Sarà un logo ispirato al ficodindia a contrassegnare le prime 38 aziende accreditate ed autorizzate ad utilizzare la denominazione “Sicilia a chilometro zero” all’interno delle quali il consumatore avrà la certezza di mangiare prodotti di qualità interamente coltivati e trasformati nel territorio della regione siciliana.

“Si tratta di un ulteriore importante tassello nella qualificazione e valorizzazione dei prodotti del nostro territorio – dichiara l’Assessore dell’Agricoltura Nino Caleca. Una scelta di campo che questo Assessorato ha deciso di perseguire senza indugi e con azioni coerenti. Sicilia a chilometro zero – continua l’Assessore Caleca – rappresenta un’opportunità per promuovere un marchio territoriale, valorizzare le produzioni agricole di qualità, garantire al consumatore finale tracciabilità e chiarezza di prezzo, assicurare trasparenza sulla provenienza e specificità dei singoli prodotti. La Regione – conclude Nino Caleca – anche come tributo al leit motiv di EXPO 2015 ha intrapreso un percorso che è ormai irreversibile: innalzare, attraverso tutti i mezzi possibili il livello di certificabilità e qualità dei prodotti regionali al fine di garantire standard che attestino le capacità organolettiche, salutistiche e di biodiversità dei nostri prodotti, elementi questi ampiamente apprezzati e richiesti nei mercati internazionali”.

Il logo “Sicilia Km 0” può essere richiesto da coloro che esercitano attività di ristorazione, ospitalità e vendita al pubblico, comprese le fattorie didattiche e le strutture che svolgono attività di agricoltura sociale che operano nel territorio regionale e che si impegnino ad approvviggionarsi per l’80%, in termini di valore, di prodotti agricoli regionali dando massima comunicazione della tipologia dei prodotti, della stagionalità, della distanza tra luogo di produzione e somministrazione/vendita.

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