I Carabinieri hanno arrestato 4 ragazzi che hanno agito in branco per delinquere

I ragazzi hanno agito in branco ed non hanno esitato a pestare un operai pur di impossessarsi della spazzatrice

Carabinieri-arresto-mazara-marsalanewsUna “bravata” è costata cara a 4 ragazzi mazaresi che sono finiti in manette. I carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo hanno tratto in arresto quattro ventenni, di cui sono state fornite solo le iniziali dei loro nomi: E.G. (24 anni), M.C. (18 anni), P.G. (20 anni) e A.I. (20 anni), con la pesante accusa di rapina aggravata in concorso, lesioni personali, danneggiamento e violenza privata. I 4 sono gli autori della rapina messa a segno del coducente di un mezzo speciale del consorzio SEA Ambiente di Mazara del Vallo, del ferimento del conducente e del danneggiamento della spazzatrice. Il commando, a bordo di un solo ciclomotore nero, avevamo ragiunto intorno alle 6 del mattino il deposito di Mazara Due della SEA Ambiente, dove un operatore si è recato a bordo di una macchina spazzatrice per la pulitura delle strade per rifornirsi di acqua e proseguire con il suo lavoro.

spazzatrice-rapinata-da-balordi-mazara-marsalanewsI quattro balordi, forse in cerca di emozioni forti, hanno circondato l’operaio e lo hanno selvaggiamente picchiato, prima di impossessarsi della spazzatrice. L’uomo, ferito ha raggiunto i carabinieri per denuncire l’accaduto e subito dopo si è recato in pronto soccorso dove gli sono state diagnosticat ferite al volto guaribili in una decina di giorni. I carabinieri poco dopo intercettavamo i 4 balordi a bordo del ciclomotore  nero segnalato dalla vittima e procedevano al loro fermo. Da una perquisizione personale, in tasca ad uno dei sospettati, veniva trovato un coltello “a scatto”, rientrante tra le armi proprie di cui è vietato il porto. Per i quattro ragazzi, riconosciuti dall’operatore della SEA Ambiente, scattavano le manette con la pesante accusa di rapina aggravata in concorso, lesioni personali, danneggiamento e violenza privata. I successivi accertamenti hanno, infine, permesso di rinvenire il mezzo di lavoro oggetto della rapina, abbandonato in un campo e tra l’altro reso inservibile per i diversi danni riportati. Le prove schiaccianti raccolte dagli inquirenti hanno portato due degli arrestati a confessare le proprie responsabilità nel corso dell’udienza di convalida. Al termine della stessa E.G. è stato condotto agli arresti domiciliari, mentre i restanti tre individui sono stati sottoposti all’obbligo di dimora.

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