Campo lavoro per immigrati, a Campobello si punta sul miglioramento dell’accoglienza
Venti bagni chimici e ulteriori allacci idrici installati in contrada Erbe Bianche per garantire condizioni più dignitose ai migranti, tutelando la popolazione locale. Sindaco Castiglione: «La nostra Amministrazione, per la prima volta, ha affrontato il problema con soluzioni concrete. Chi oggi critica in passato non ha fatto niente»
Come annunciato dall’Amministrazione comunale venerdì scorso, venti bagni chimici e ulteriori allacci idrici sono stati installati, stamattina, al Campo lavoro per immigrati in Contrada Erbe Bianche, al fine di rendere più dignitose le condizioni di vita degli oltre 1000 lavoratori stagionali migranti accampati nell’area, cercando al contempo di tutelare la popolazione residente nella zona, che nei giorni precedenti aveva legittimamente manifestato gravi disagi relativi alle problematiche di ordine pubblico e di sicurezza igienico-sanitaria che inevitabilmente scaturiscono dall’accampamento spontaneo.
Emergenza che il sindaco Castiglione aveva con largo anticipo previsto, rappresentandola ampiamente, assieme all’ass. alla Solidarietà sociale Lillo Dilluvio, al tavolo tecnico permanente che dal mese di gennaio scorso si riunisce in Prefettura proprio per cercare di elaborare una strategia volta a fronteggiare la problematica che da oltre 15 anni ormai interessa il Comune di Campobello, ma che mai, sino a oggi, era stata concretamente affrontata dalle precedenti amministrazioni. «Anche se la dimensione del fenomeno, ogni anno, assume connotazioni sempre più complesse – afferma il sindaco Castiglione – è innegabile che per la prima volta sono stati fatti grandi passi avanti, che avranno certamente ripercussioni positive nell’immediato futuro. Per la prima volta, infatti, è stato istituito un tavolo tecnico permanente che da 10 mesi si riunisce in Prefettura per cercare proprio di elaborare una strategia efficace mediante il coinvolgimento, in partenariato, di altre istituzioni, dell’associazione Libera, della Croce Rossa, dei Vigili del Fuoco, della Questura, dei Carabinieri e dell’Ufficio provinciale del lavoro, che, per la prima volta, ha consentito di censire questi lavoratori attraverso l’iscrizione a una lista di collocamento speciale.
Sempre per la prima volta, abbiamo imposto regole certe per l’ingresso di questi lavoratori al campo di Fontane d’oro, che sarà consentito solo a 255 persone in regola con i permessi di soggiorno e con i contratti di lavoro, nel rispetto dei requisiti di sicurezza richiesti dai Vigili del Fuoco e dall’Asp. Grazie al concreto impegno della Prefettura, inoltre, anche questo per la prima volta, grazie alle reiterate richieste d’aiuto da parte della nostra Amministrazione, è stata assicurata la presenza di una task force permanente, coordinata dalla Questura di Trapani e formata da personale appartenente al Commissariato di Pubblica sicurezza e alle forze dell’Ordine. Si tratta di provvedimenti concreti richiesti e assunti da questa Amministrazione comunale con grande impegno e senso di responsabilità nei confronti di tutti i cittadini. Mi chiedo, invece, quali provvedimenti o azioni abbiano mai attuato, quando erano loro ad amministrare questo comune, tutti coloro, ex sindaci o ex assessori di Campobello, che oggi mi attaccano, protestando per la presenza dei lavoratori extracomunitari nel territorio campobellese. Si vergognino di speculare su argomenti così gravi e delicati su cui sono stati latitanti da sempre. Per una volta abbiano il coraggio di essere onesti con i cittadini. Le loro sterili lamentele infatti non tengono conto neanche del fatto che questi lavoratori stagionali rappresentano ormai forza lavoro indispensabile per l’economia locale e che senza di essa le nostre olive, purtroppo, non potrebbero essere raccolte. Ma non voglio dilungarmi ancora, replicando ad accuse infondate. Mi preme solamente rassicurare i miei concittadini, ribadendo che il Sindaco continuerà a essere vicino alla cittadinanza con tutte le azioni che sarà possibile praticare di concerto con le istituzioni e non contro le istituzioni come alcuni preferirebbero che facessi».