Badia Grande, il corso di cake design del CPIA ha favorito l’intercultura
Hanno partecipato 20 persome di 6 nazionalità diverse al corso di cake design promosso dal CPIA di Trapani. Badia Grande, la cooperativa sociale che si occupa di immigrazione, mette in risalto il raggiungimento di finalità socio integrative ed interculturali fra i partecipanti
Cinque giovani donne immigrate hanno partecipato al Corso di Cake Design tenutosi presso l’Istituto Comprensivo Giuseppe Pagoto di Erice. L’evento formativo promosso dal CPIA, Centro Provinciale per l’istruzione degli adulti di Trapani, ha visto la partecipazione di 20 persone, fra cui 5 immigrate: Juliet (Nigeria) e Fatima (Marocco), entrambe ospiti del Centro di Accoglienza del SAI di Paceco, Paula Andrea (Colombia), Axkana (Ucraina) e Jolynn Malesia). La variegata compagine, seppur con qualche difficoltà linguistica, non ha scoraggiato il Vice Preside Mauro Ancona e l’esperta Maria D’Angelo che sono riusciti a tenere compatto, e quasi sempre presente il gruppo, per tutta la durata del progetto che si è articolato in 30 ore complessive di lezioni (teoriche e pratiche) più una mostra delle torte decorate ed un momento di convivialità multiculturale, dato da un azzeccato “porta-teco” (un buffet allestito con dolci portati dai partecipanti) che ha suggellato e rafforzato i legami nati fra i partecipanti di 6 diverse nazionalità ed etnie. Un successo, quindi, su diversi fronti: la formazione, quale possibilità per nuove opportunità nel mondo del lavoro, l’intercultura, uno scambio alla pari di conoscenze e di culture diverse, l’integrazione, la socializzazione…
Grande soddisfazione per la buona riuscita del corso è stata espressa da Mauro Ancona (Vice Preside del CPIA di Trapani) e da Marianna La Russa (Referente del Centro di accoglienza per donne immigrate di Paceco, facente parte del Progetto SAI Marsala, gestito dalla Cooperativa Sociale Badia Grande). “Un’esperienza che si intende riproporre a ottobre con un corso di approfondimento sull’arte del decorare (Cake Design), magari con gli stessi partecipanti – ha sostenuto con un pizzico di soddisfazione l’esperta Maria D’Angelo -. Ancona e La Russa hanno messo in risalto, oltre ai non indifferenti risultati ottenuti sul piano formativo – lo dimostrano i lavori realizzati nel corso delle lezioni -, il forte legame che si è instaurato fra i partecipanti. “E’ stata rilevante l’unione che si è venuta a creare fra i partecipanti – hanno commentato a fine corso Ancona e La Russa -. Venti persone, seppure non si conoscessero fra di loro, hanno lavorato in team, fianco a fianco, collaborando e aiutandosi gli uni con gli altri. Senza alcun “pregiudizio”, spazzando via ogni tipo di “frontiera”, hanno fatto squadra, integrando le 5 ragazze straniere ed un soggetto affetto da un disturbo cognitivo in un unico e solidale gruppo. Particolarmente significativi sono stati i “selfie” scattati a fine corso, gli abbracci e i baci. Per loro, forse, è stato molto di più di un evento formativo”
Il progetto nasce dal desiderio di rispondere prioritariamente alla grave emergenza rappresentata dallo sbarco in Provincia di Trapani di numerosissimi cittadini stranieri ma anche alle situazioni di svantaggio e/o di rischio di emarginazione di altri soggetti “deboli”, quali adulti e giovani adulti NEET, inoccupati e disoccupati, analfabeti di ritorno, in regime di cautela personale, e dal conseguente bisogno di innestare concreti processi di integrazione degli stessi nelle comunità locali che li ospitano attraverso una articolazione “qualificata” di moduli formativi, quali strumenti per il loro inserimento nel tessuto socio-culturale e lavorativo del territorio. Il Corso tenuto all’Istituto Comprensivo Giuseppe Pagoto di Erice dal CPIA di Trapani rientra tra i progetti “Nuove competenze per l’integrazione e il lavoro” finanziati dal PON, Programmi Operativi Nazionali, rivolti a giovani e non, italiani e stranieri, per ridurre l’impatto dei fenomeni dell’insuccesso e della dispersione scolastica stimolando, contemporaneamente, nei partecipanti l’attitudine all’autostima, alla partecipazione, alla cittadinanza attiva. Il corso di Cake Design – sul piano formativo – è stato finalizzato a far conoscere: le tecniche di colorazione e decorazione attraverso la stesura della scultura della pasta di zucchero. I partecipanti hanno acquisito i primi rudimenti per realizzare torte e decorazioni in 2D e in 3D con model past.
L’arte del cake designing non è più un micromondo di nicchia. Si tratta, invece, di un’attività sempre più ricercata. Essere in grado di trasformare una torta in un’opera d’arte non è più la richiesta di pochi, anzi, sta diventando un vero e proprio must di qualunque cerimonia o evento. Presentare un dolce finale unico, irripetibile e che crei stupore negli ospiti nel vederlo prima ancora di assaggiarlo è motivo di vanto e non è più considerato un semplice dettaglio. Per tutti questi motivi, essere un cake design professionista ed esperto apre molteplici opportunità lavorative o come free lance o, magari, lavorando insieme ad un wedding planner che si avvarrà delle sue competenza per organizzare gli eventi. Quindi una opportunità lavorativa.