Avviso di garanzia all’on. Pellegrino, il Direttivo della Camera Penale di Marsala contesta “l’ingiustificato” attacco mediatico
Il Direttivo della Camera Penale di Marsala di concerto con l’Unione Camere Penali Italiane contesta la fuga di notizie circa l’avviso di garanzia ricevuto dall’avv. Stefano Pellegrino e la gogna mediatica di cui è stato vittima lo stesso. La vicenda giudiziaria a cui si fa riferimento è quella dei tre arresti maturati venerdì mattina tra Campobello e Castelvetrano, l’operazione nome in codice “MafiaBet”.
Questa la lettera diffusa dal Direttivo della Camera Penale di Marsala
“Pur non entrando nel merito di una indagine di cui non possediamo sufficienti informazioni, non possiamo non esprimere, assieme allo stupore per la notizia che tale indagine coinvolgerebbe anche l’avvocato Stefano Pellegrino, stimato professionista e già presidente della Camera Penale di Marsala, una grande preoccupazione per l’utilizzo di atti processuali segretati e ancora in fase di accertamento come se fossero già sentenze di condanna.
Da venerdì mattina abbiamo assistito nuovamente alla violazione di tutti i più sacrosanti diritti del nostro sistema costituzionale, basato sul principio di non colpevolezza e sul segreto istruttorio che, certamente, sempre più somiglia al segreto di pulcinella, tranne che per il diretto interessato.
Il rispetto delle regole deve provenire da coloro che hanno il ruolo di farle rispettare, poiché sono immanenti e imprescindibili per il rispetto del principio cardine del nostro sistema giudiziario ossia la presunzione di innocenza. Assistere, inermi, all’attacco mediatico nei confronti del nostro collega avv. Stefano Pellegrino e degli altri che sono coinvolti nella medesima operazione, è un atto che fa indignare tutti !
“Non vi è libertà quando le leggi permettono che un uomo cessi di essere persona e diventi una cosa”. Non vi è rispetto delle regole, se l’indagato presunto innocente, si vede, sbattuto in prima pagina su tutte le testate nazionali, ancor prima di conoscere e comprendere quali contestazioni vengono mosse.
Chi muove questo fango mediatico?
Chi ridarà indietro al nostro collega Pellegrino e alla sua famiglia quella serenità perduta in queste ore?
Dove sono i Pubblici Ministeri che dovrebbero essere garanti in questa fase della più importante delle regole della privacy?
La nostra camera penale di concerto con l’Unione Camere Penali Italiane si adopererà per tutelare il collega avv. Stefano Pellegrino che è esempio di grande correttezza deontologica, di grande professionalità e che senza scampo è stato dato in pasto alla gogna mediatica.
Siamo certi che l’indagine potrà fare presto chiarezza su ogni aspetto della delicata vicenda, ma non possiamo non ricordare in proposito che l’impegno nella difesa delle garanzie e delle libertà del singolo, sono una prerogativa di tutte le parti processuali.
Il Direttivo della Camera Penale “On. Avv. Stefano Pellegrino” di Marsala”