Avanti un’altro, c’è “sbobba” per tutti; Crocetta distribuisce incarichi “alla faccia” della spending review!

Crocetta che in campagna elettorale aveva tanto criticato certi sistemi, oggi si riscopre "manipolatore" di carriere, al capo di un "nominificio" per eletti

CrocettaAvanti un’altro, c’è “sbobba” per tutti; Crocetta distribuisce incarichi “alla faccia” della spending review! Il Presidente Rosario Crocetta predica bene ma razzola male e la dimostrazione più eclatante è che da quando si è insediato alla guida della Regione Sicilia, l’economia dell’Isola è in caduta libera, l’occupazione è un appannaggio solo per chi ha santi in paradiso, il sociale non esiste più e le sacche di povertà crescono di giorno in giorno.

Tutta colpa della crisi economica che ha investito il Paese, si giustifica il Governatore; ma così non è vero; lui ha pure le sue colpe. Mentre l’Isola affonda ed i suoi abitanti annaspano per restare a galla Crocetta continua a “disamministrare” la cosa pubblica. E dobbiamo riconoscergli che lo sa fare bene! Sedutosi sulla poltrona più ambita dell’Isola ha subito capito come “costruire” il suo esercito di faccendieri con il denaro pubblico: un assessore al giorno, un incarico ogni quattro, e trasferimenti continui da un capo all’altro dell’Amministrazione.

Crocetta che in campagna elettorale aveva tanto criticato certi sistemi adottati dai precedenti Governatori, oggi si riscopre “manipolatore” di carriere al capo di un vero e proprio  “nominificio”. Sono oltre 150 le nomine del governatore in circa 600 giorni di governo, una nomina ogni quattro giorni. I primi ventidue mesi di Crocetta sono un disastro, fatti di scelte confuse e caotici tentennamenti, che oltre ad essere pesati sul bilancio dell’Ente hanno pure provocato la paralisi della macchina amministrativa. Non capendo che la burocrazia ha bisogno di fiducia politica e dei suoi tempi, ha inviato commissari in tutti quei meandri della farraginosa macchina amministrativa, dove non aveva messo i di uomini di fiducia. E, ancora non contento, altro giro di valzer per dirigenti, capi di dipartimento, consulenti, commissari e presidenti dei sottogoverni. Che confusione, sembra essere ritornatati ai “bei tempi” di Raffaele Lombardo.

La “squadra” personale di Crocetta, tra governo e staff, sfiora già, nell’arco dei venti mesi, quota “50”. Nei dipartimenti regionali, intanto regna il caos con dirigenti che cambiano con estrema facilità a cui si sommano quelli che contemporaneamente occupano più poltrone e fanno la spola tra un assessorato e l’altro. A sostenerlo non siamo solo noi, anche la Corte dei Conti ha bacchetto Crocetta: “Tutte queste rotazioni danneggiano la Regione”. E, come se non bastasse Crocetta ha annullato le 9 province regionali siciliane, senza poi muovere un solo dito per la nascita dei consorzi d’area. Forse gli servivano altre poltrone da assicurare ai suoi amici, senza passare per le urne. Un dettagliato dossier con nomi, fatti e circostanze è stato pubblicato dal collega Accursio Sabella su Livesicilia.

Intanto la Sicilia affonda, l’economia è in crisi e gli Enti Pubblici sono debitori nei confronti delle aziende fornitrici ci oltre 4 miliardi e cento milioni di euro. Una cifra esorbitante che ha messo in ginocchio l’Isola non facendo più circolare il denaro. Viene lecito chiedersi, alla luce dei continui rimpasti, rimpiazzi e giri di poltrone vi sono sempre le stesse persone se la responsabilità per un’Isola che affonda è di Crocetta quanto a quella di questi politici trombati, burocrati, dirigenti, consulenti e faccendieri. Oltre a Crocetta sarebbe giusto mandare a casa anche tanta gente lo circonda e che ha contribuito a fare affondare la Sicilia

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