Attività sociali come pena alternativa alla detenzione
I condannati alla pena del lavoro di pubblica utilità potranno prestare servizio non retribuito al Comune di Marsala. È quanto prevede la Convenzione stipulata tra il Tribunale di Marsala presieduto da Raimondo Genco (delegato dal Ministero di Giustizia) e il Comune di Marsala rappresentato del sindaco Alberto Di Girolamo. Siglata nel 2012, la Convenzione – con validità triennale – è stata ora prorogata dalla Giunta Municipale fino a gennaio 2017. L’attività non retribuita in favore della collettività – su richiesta del condannato – sarà svolta in conformità con quanto disposto nella sentenza di condanna, nella quale il giudice indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità. “La pena altenativa alla detenzione è una concreta opportunità di reinserimento sociale per i detenuti, afferma il sindaco Alberto Di Girolamo; il Comune, dal canto suo, potrà beneficiare delle prestazioni per incrementare la cura di alcuni servizi”. Questi, come si legge nell’atto deliberativo di proroga della Convenzione, riguardano protezione civile e salvaguardia del patrimonio ambientale, la custodia di biblioteche e pinacoteche, tutela della flora e prevenzione del randagismo, servizi sociali in genere e prestazioni di lavoro specifiche indicate nella sentenza del Giudice.