Assenti “ingiustificati” in Consiglio, monta la protesta
L’assenza dell’Amministrazione Comunale, nella seduta di eri del Consiglio Comunale di Marsala, suscita l’indignazione e la vibrata protesta di 12 consiglieri comunali. Vincenzo Sturiano, Oreste Alagna, Sinacori Giovanni, Flavio Coppola, Letizia Arcara, Luigia Ingrassia, Aldo Rodriguez, Luana Alagna, Eleonora Milazzo, Walter Alagna, Alessandro Coppola e Giuseppe Milano accusano gli assessori della Giunta guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo dell’improduttività dell’ultima seduta del massimo consesso civico. L’assenza “ingiustificata, – secondo i 12 consiglieri che si sono indignati – di fatto ha impedito la prosecuzione dei lavori consiliari e contestualmente la trattazione di delibere che esigono la presenza dell’esecutivo. I consiglieri comunali stigmatizzano l’operato dell’Amministrazione, il cui precipuo compito dovrebbe essere quello di garantire il buon funzionamento della macchina amministrativa, e rivolgono pesanti accuse sull’assenza di massa del Consiglio Comunale che era indispensabile per la discussione degli atti di competenza, proposti dall’Amministrazione Comunale stessa. Ieri sera a Palazzo VII Aprile è venuto meno il confronto democratico, volto a tutelare l’autorevolezza del massimo consesso civico, organo sovrano. I consiglieri comunali Vincenzo Sturiano, Oreste Alagna, Sinacori Giovanni, Flavio Coppola, Letizia Arcara, Luigia Ingrassia, Aldo Rodriguez, Luana Alagna, Eleonora Milazzo, Walter Alagna, Alessandro Coppola e Giuseppe Milazzo rilevano che tale assenza è inopportuna soprattutto a seguito di una pregiudiziale posta nella seduta precedente, che richiedeva espressamente la presenza dell’amministrazione. I 12 consiglieri comunali, vista la poca sensibilità dimostrata, infatti, ha impedito di esitare atti deliberativi, quali ad esempio le varianti urbanistiche, la cui non approvazione reca nocumento alle attività produttive che le hanno richieste. E, pertanto, non per l’irresponsabilità dei 12 sottoscrittore della nota di protesta, gli stessi rinunciano all’indennità loro dovuta, essendo stata improduttiva la seduta.