Asp di Trapani, mancano i medici. A rischio l’assistenza sanitaria

Sanità siciliana sull’orlo del collasso, il caso emblematico dell’Asp di Trapani denunciato dal Deputato Safina

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La sanità in provincia di Trapani è in una situazione sempre più critica, e il deputato
regionale Dario Safina (Partito Democratico) lancia un accorato appello al Presidente della Regione, Renato Schifani, e all’Assessore alla Salute, Giovanna Volo, affinché intervengano immediatamente. Dati aggiornati dimostrano che dei 312 medici assunti a vario titolo dall’ASP di Trapanin negli ultimi due anni, solo 226 risultano ancora in servizio, mentre in 73 hanno già lasciato il loro incarico.

Le strutture amministrative dell’Asp stanno facendo il possibile per gestire la situazione, ma i loro sforzi rischiano di essere vanificati. La situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi a dicembre, quando  scadono i contratti degli specializzanti che si sono una grande risorsa per mantenere i livelli minimi di assistenza in questa provincia. Nonostante i tentativi dell’ASP di ridurre le liste d’attesa, la situazione resta allarmante in provincia di Trapani. Il sistema sanitario rischia il collasso con gravi conseguenze per l’utenza.

“Siamo a un passo dal collasso”, afferma Safina. “Nel biennio 2023-2024, quasi il 25% dei medici assunti dall’ASP di Trapani ha rassegnato le dimissioni. La carenza di personale sta paralizzando l’intero sistema sanitario. Ma la vera emergenza si avvicina: a dicembre 2024 scadranno i contratti degli specializzandi, risorsa fondamentale per il nostro sistema. Se non verranno create le condizioni per trattenerli, andranno via”.

La mancanza di incentivi per i giovani medici, una volta completata la specializzazione, li spingerà a cercare opportunità migliori altrove. Turni di lavoro insostenibili e stipendi più bassi rispetto al settore privato li costringono a lasciare.

“Se non agiamo subito – scrive il Deputato Safina – per migliorare le loro condizioni di lavoro e offrire prospettive stabili, continueremo a perdere risorse preziose”.

Intanto a farne le spese sono i cittadini siciliani che “pagano” il prezzo di questa crisi. Nel 2023, il 7% dei siciliani ha rinunciato alle cure mediche per difficoltà economiche o per le lunghe liste d’attesa, mentre il 50% ha preferito farsi curare fuori dall’isola, generando un debito di oltre 230 milioni di euro per il sistema sanitario regionale. Safina sollecita il governo regionale a prendere provvedimenti urgenti per garantire a tutto il personale sanitario le condizioni necessarie a rimanere in Sicilia e assicurare così un futuro al sistema sanitario pubblico dell’isola.

“Se non si agisce subito – conclude Safina – il collasso sarà inevitabile”.

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