Ars, voto di scambio: domiciliari per Dina, Clemente e Mineo

clemente-dina-mineo-domiciliari-deputati-arsNuovo scandalo all’Ars. Nelle prime ore di questa mattina i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal gip presso il Tribunale di Palermo. L’accusa è, a vario titolo, di aver promesso o ricevuto denaro o altre utilità in cambio di voti, per sé o per altri, nell’ambito delle elezioni del 2012 per il rinnovo del Consiglio Comunale di Palermo e dell’Ars, Assemblea Regionale Siciliana.

A fare scattare l’indagine, le microspie piazzate dalla Guardia di Finanza per un’altra inchiesta su alcuni esponenti mafiosi.

Agli arresti domiciliari sono finiti Nino Dina, eletto nelle fila dell’Udc e presidente della commissione Bilancio all’Ars, Roberto Clemente, eletto con Pid-Cantiere popolare, già assessore comunale nella giunta Cammarata, Franco Mineo, già deputato regionale, che si candidò con Grande Sud, e Giuseppe Bevilacqua, esponente Pid-Cantiere popolare. Tra gli indagati c’e’ anche un finanziere.

PERQUISIZIONI – Blitz della Guardia di finanza, stamane, nella sede dell’Assemblea regionale siciliana. Le fiamme gialle hanno perquisito gli uffici della Commissione Bilancio, dove si trova la stanza del presidente Nino Dina. Sequestrati documenti e computer.

“AUTOSOSPENSIONE” – L’onorevole Nino Dina si è autosospeso dall’Udc il 24 settembre dell’anno scorso quando, fatti diffusi dalla stampa, riferivano di un suo coinvolgimento in un’ altra inchiesta”. Lo afferma, in una nota, il segretario regionale dell’Unione di centro siciliana, Giovanni Pistorio. “Alla luce dell’inchiesta odierna della Procura di Palermo – spiega il segretario –  quella decisione, in combinato con il codice di autoregolamentazione del partito, è confermata. Quindi l’onorevole Dina non fa parte dell’Udc”. “Nel ribadire pieno sostegno e fiducia nell’azione dei magistrati, auspichiamo che Dina possa fare chiarezza e possa dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati”, conclude Pistorio.

“L’ARS NON C’ENTRA” – “Separare l’immagine e il ruolo dell’Assemblea regionale siciliana dai comportamenti penali e morali dei singoli è una vera fatica di Sisifo. Sono sempre piu’ convinto che le inchieste siano dovute e necessarie, nell’interesse delle stesse istituzioni politiche, per fugare tutte le ombre ed individuare le responsabilità penali, che sono esclusivamente personali”. Lo afferma il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, in merito agli arresti di due deputati regionali.

fonte:

http://www.siciliainformazioni.com/

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