Arrestata una donna per resistenza e violenza a pubblico ufficiale
Una donna si impossessa dell’auto che le stavano sequestrando e fugge dal posto di blocco mentendo in serio pericolo l’incolumità pubblica. Spregiudicata protagonista della tentata fuga, conclusasi con un lungo inseguimento e l’arresto, è Elisa Cosentino. La donna, che deve rispondere del reato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, è stata arrestata dai militari della Stazione Carabinieri di Salemi guidata dal Comandante pro tempore – Marescialo Capo Calogero Salvaggio. L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Marsala.
I fatti sono accaduti a Salemi nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio, coordinato dalla Compagnia Carabinieri di Mazara del Vallo, in linea con le superiori direttive del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani, I controlli, che hanno interessato Salemi e territori limitrofi, sono stati effettuati sulle diverse vie di collegamento, sia urbane che extraurbane, si sono conclusi con l’elevazione di svariate contravvenzioni al codice della strada.
Durante un posto di blocco, i militari procedevano al controllo di un veicolo condotto da un uomo, risultato essere il convivente della donna poi arrestata. Essendo trovato sprovvisto della copertura assicurativa i carabinieri, mentre procedevano alle contestazioni delle multe e al sequestro del veicolo, sopraggiungeva la donna, proprietaria del veicolo sequestrato, che iniziava a minacciare i Carabinieri. La Cosentino, approfittando dell’impegno dei militari nella redazione dei verbali, s’impossessava del veicolo e si dava alla fuga per le vie del paese mettendo in pericolo l’incolumità dei pedoni che si trovavano lungo l’itinerario. Arrestata la marcia, tentava di speronare l’auto di servizio, evento abilmente evitato dal conducente.
L’inseguimento terminava poco dopo, nei pressi della sua abitazione dove inutili sono stati i tentativi dei militari dell’Arma di ristabilire la calma. Seguiva, infatti, una colluttazione con i militari operanti che, a quel punto, tenuto conto della gravità dei fatti, non hanno potuto fare altro che dichiarare la donna in stato di arresto